"Quella notte ero nel palazzo. Ho visto Desiree stare male. Era per terra e aveva attorno 7-8 persone. Le davano dell'acqua per farla riprendere". A parlare è uno dei frequentatori del palazzo di via dei Lucani che dice di essere stato ascoltato in Questura. Il teste racconta anche che la notte del 19 ottobre, attorno all'una, "qualcuno chiamò i soccorsi". Comincia a definirsi meglio la dinamica della tragedia che ha portato, dopo 12 ore di agonia, alla morte la sedicenne di Cisterna di Latina, Desirèe Mariottini il cui corpo è stato ritrovato senza vita lo scorso venerdì in un capannone abbandonato nel quartiere universitario di San Lorenzo a Roma. "Quel giorno l'ho vista da sola", ha aggiunto l'uomo, uno straniero di circa 30 anni. "Desirée mi ha detto che non voleva tornare a casa, mi ha raccontato che aveva paura perché il papà la picchiava perché si drogava"
Intanto sale a tre il numero dei fermati. La scorsa notte sono stati fermati due uomini di origine senegalese, sprovvisti di documenti in regola, Mamadou Gara di 26 anni, destinatario di una provvedimento di espulsione e Brian Minteh di 43. Entrambi sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario.
Una terza persona è stata rintracciata e sottoposta a fermo, si tratta di un niogeriano di 40 anni. Gli investigatori stanno ora cercando il quarto complice coinvolto nella morte della ragazza.Per i pm "avrebbero scientemente somministrato un mix letale di droga" per questo rimane l'accusa di omicidio. (Maria Elena Vincenzi, Repubblica.it – https://roma.repubblica.it/cronaca/2018/10/25/news/un_fermo_per_la_ragazza_morta_salvini_contestato_sciacallo_-209898390/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1)