Pubblicato il: 09/11/2018 alle 12:48
Era finito nei guai con l’accusa di avere maltrattato la ex moglie, ma la tesi accusatoria non ha retto al vaglio del giudice monocratico Santi Bologna, che ha assolto il nisseno Stefano Nicosia, 56 anni. “Il fatto non sussiste” ha decretato il Tribunale monocratico al termine del processo, respingendo la richiesta di condanna a 1 anno e 4 mesi avanzata dalla Procura nissena e accogliendo invece quella assolutoria sollecitata dall’avvocato difensore Angela Bertolino.
Nicosia era finito ai domiciliari il 31 ottobre di un anno fa e inizialmente l’accusa era di stalking, unita a quella di porto di oggetti atti ad offendere – visto che, la sera di quel giorno del 2017, si era presentato sotto casa della ex insieme a un amico dopo averla minacciata al telefono, dicendole che gliel’avrebbe fatta pagare. E sotto il sedile lato guida della sua auto Nicosia aveva anche nascosto un bastone. Per gli investigatori della Polizia, arrivati sul posto rapidamente, voleva probabilmente utilizzarlo contro la ex.
L’accusa venne poi riconvertita in quella di maltrattamenti visto che la donna aveva raccontato di avere subito maltrattamenti nel corso di alcune liti che sarebbero avvenute anche davanti ai figli, ma nel corso del processo non erano emersi riscontri di questi fatti visto che gli stessi figli non avevano confermato tale circostanza al momento di deporre in aula. Almeno questa la tesi che l’avvocato Bertolino ha sostenuto durante la propria arringa difensiva conclusa con la richiesta di assoluzione. Sarà la motivazione della sentenza a chiarire il percorso logico del giudice Bologna. (Vincenzo Pane, La Sicilia)