Giovanni Botta, il 37enne di Gela, laureato in giurisprudenza, rappresentante di prodotti alimentari per bar, ristoranti e pizzerie, arrestato su richiesta della Procura di Gela per tentata estorsione e per aver incendiato la notte del 20 ottobre il bar Lory di via Palazzi, lascia il carcere ma passa ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Caltanissetta che ha affievolito solo in parte la misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Gela su richiesta del procuratore Fernando Asaro e del pm Federica Scuderi ed eseguita dalla polizia. Regge dunque, anche in sede di riesame, l’impianto accusatorio dei magistrati, che una volta acquisite le immagini di alcuni sistemi di video sorveglianza collocati nella zona ed individuato il presunto autore materiale dell’attentato incendiario, non hanno avuto dubbi sul fatto che si trattasse di Giovanni Botta. L’uomo risponde non solo di danneggiamento seguito da incendio ma anche di tentata estorsione perché avrebbe imposto al titolare del bar di acquistare alcuni prodotti proprio da lui. E il movente del tentato incendio al bar, sarebbe proprio questo. Ad impugnare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere davanti al Tribunale del Riesame, è stato il difensore del 37enne, l’avvocato Filippo Spina. Per la difesa non c’è nessuna certezza che l’uomo che si vede in quelle immagini sia Botta. Di diverso avviso invece gli inquirenti che nell’abitazione dell’indagato hanno anche sequestrato nel corso di una perquisizione una tuta bianca simile a quella usata dall'uomo. L’attentato incendiario al bar Lory, è stato sventato grazie all’intervento di un vigilantes.
Il gesto intimidatorio venne compiuto la notte del 20 ottobre, all’indomani di altri due incendi che avevano raso al suolo il bar “Belvedere” e il lido “B-Cool Beach”. Proprio alcuni giorni fa, è finito in carcere anche il presunto autore del rogo al bar “Belvedere”. Si tratta di Vittorio Graziano Comes, di 24 anni. Anche lui è stato incastrato dalle immagini di alcuni sistemi di video sorveglianza e anche lui si proclama innocente.