Pubblicato il: 05/01/2019 alle 09:54
Ieri sera due ore di serrato confronto in Prefettura tra le componenti istituzionali convolte nella problematica delle utenze delle scuole superiori nissene.
Venti istituti superiori rischiavano di non poter riaprire le aule a sedicimila studenti della provincia, a causa di quattro anni di costante prelievo forzosostatale che ha sottratto alle casse dell’ente ben quarantacinque milioni di euro.
Il dibattito tra il libero consorzio dei comuni nisseni – preoccupato per la sorte dei propri istituti superiori di fronte all’indifferenza statale e costretto nei giorni scorsi a chiedere alle scuole di intestarsi le utenze pur di non creare debiti fuori bilancio- e le altre istituzioni coinvolte, ha registrato dalla Regione e dalle componenti statali presenti al tavolo delle trattative, le rassicurazioni si cercavano per poter sbloccare la situazione.
Dalla regione arriveranno presto altri venti milioni di euro per le province siciliane, che allevieranno in parte il temuto deficit della provincia nissena, ed è stata annunciata l’apertura immediata di un tavolo di approfondimento tra i nove commissari provinciali e i competenti assessorati regionali. Dallo Stato inoltre giungono autorevoli impegni di un concreto interessamento per una sensibile riduzione del prelievo forzoso dello Stato, da parte di una deputata nazionale appositamente invitata alla riunione e soprattutto da parte dello stesso Prefetto. Essi hanno infatti assicurato un fattivo interessamento per intervenire presso il governo centrale e rappresentare, assieme alla delegazione di commissari che sta per trasferirsi a Roma, le giuste ragioni degli enti di area vasta siciliani, che chiedono soltanto di potersi avvalere delle somme pagate dai propri cittadini per garantire i servizi cui hanno diritto.
Era in fondo proprio quello che i dirigenti ed i Commissario del libero consorzio nisseno attendevano da anni.
Così si esprime la Dott.ssa Rosalba Panvini:
“Mossi da un alto senso di responsabilità e fiduciosi nei confronti del Presidente Musumeci e nelle serie intenzioni manifestate dall’assessorato alla pubblica istruzione e da S.E. il Prefetto abbiamo deciso di sollevare temporaneamente i venti istituti della provincia dall’onere – dai dirigenti scolastici nisseni ritenuto ancora prematuro – di intestarsi direttamente le utenze come in effetti accade da anni per quasi tutti gli istituti superiori dell’isola. Noi abbiamo a cuore in modo speciale le scuole della provincia e non lasceremo in difficoltà i dirigenti scolatici, a patto però che tutti insieme cerchiamo di ridurre allo stretto indispensabile i consumi di gas ed energia elettrica, e che riduciamo sensibilmente anche le spese di fornitura idrica e telefonia. Le scuole devono poter riaprire ma poiché le risorse sono scarsissime tutti dobbiamo fare adeguati sacrifici, come abbiamo dimostrato prima di tutto noi stessi con drastiche ma indispensabili misure a partire dai nostri uffici. Gli stessi sacrifici li pretenderemo anche dalle scuole. Siamo comunque convinti che prima della chiusura dell’anno scolastico sia la regione Siciliana sia il Governo Nazionale garantiranno alla nostra provincia le risorse indispensabili per riportare alla piena normalità la situazione finanziaria oggi cosi problematica”.
Il libero consorzio razionalizzerà al massimo quindi una parte delle spese obbligatorie pur di scongiurare la mancata riapertura delle scuole. Il 7 gennaio tutti gli studenti nisseni potranno rioccupare i propri banchi al ritorno dalle vacanze natalizie.