Pubblicato il: 28/01/2019 alle 16:16
Oggi 28 gennaio, alle ore 10:00, presso la caserma della Stazione Carabinieri di Mazzarino (CL), è stato commemorato il 73° anniversario della morte di otto militari dell’Arma dei Carabinieri trucidati in contrada Rigiulfo, agro del comune di Mazzarino dopo un lungo, penoso peregrinare avvenuto dopo la cattura, avvenuta con l’inganno e soverchiante uso di forza nel territorio di Feudo Nobile, agro di Gela, nel gennaio del 1946. I fatti risalgono agli inizi del 1946, al termine della Seconda Guerra Mondiale, quando la Sicilia era caratterizzata da fenomeni criminali diffusi di banditismo, spesso ammantati da connotazione politica e/o sotto la bandiera dell’E.V.IS. In Memoria degli otto militari dell’Arma dei Carabinieri, trucidati, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha tributato loro nel 1950 un Encomio Solenne e nel 2016 il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Difesa e del Comandante Generale, concesso la Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri.
Questi i nomi dei Militari: Brigadiere AMEDUNI Vincenzo, Carabinieri LEVICO Vittorio, GRECO Emanuele, LORIA Pietro, BOSCONE Mario, SPAMPINATO Mario, BONFIGLIO Fiorentino, LA BROCCA Mario.
Alla cerimonia erano presenti il Vice Prefetto Vicario, dott. Signorelli di Caltanissetta, per il Distretto giudiziario nisseno i Magistrati Dott. Testaquadra e Lo Valvo, per la Questura il Vicario Dott. Giarda ed il Dott. D’Arrigo, il Cap. di Fregata Carbonara per la Capitaneria di Porto di Gela, il Sindaco Marino con Autorità Civili e Militari locali e delle altre Forze dell’Ordine, i figli del Brig. Amenduni e la nipote del Car. Bonfiglio, caduti nei tragici fatti, numerose scolaresche, militari del Reparto Territoriale di Gela in servizio ed in congedo e della Rappresentanza militare, numerosi cittadini.
Il Comandante Provinciale di Caltanissetta, Col. Baldassare Daidone, durante la semplice quanto toccante cerimonia, si è rivolto soprattutto ai numerosi giovani studenti, che hanno partecipato con attenzione alla cerimonia, rievocando i cruenti fatti dove furono coinvolti i militari caduti, perché possano farsi portatori, oltre all’Arma, come semplici cittadini di domani, di conoscenza per capire da dove veniamo ed avere memoria per non ricommettere gli stessi errori.
.