“La provincia nissena, insieme a quella di Enna, risente più di altre della crisi economica e della carenza di posti di lavoro. Le peculiarità del territorio, a vocazione prevalentemente agricola, si riflettono sulle caratteristiche delle consorterie locali, che si connotano, ancora oggi, come un fenomeno a sostanziale caratterizzazione agro-pastorale”. E’ quanto emerge dall’ultima relazione semestrale della Dia. “L’endemica e perdurante carenza di opportunità di lavoro ha favorito, in tale contesto, l’insediamento della criminalità organizzata, che si manifesta in tutti gli aspetti legati al controllo della manodopera, al monopolio di settori imprenditoriali ed al reinvestimento di capitali illeciti. Anche l’abitato di Gela, il comune più popoloso della provincia, pur possedendo le potenzialità per diventarne il cuore economico, risulta invece un serbatoio di manovalanza criminale composta da giovani, anche minorenni, attratti dall’illusione di facili guadagni. Non a caso, dal territorio gelese promana un’ulteriore consorteria mafiosa, la stidda, che, sebbene disgiunta da Cosa nostra, ne riproduce modelli organizzativi e metodologie criminali. Il ristretto numero di omicidi registrati nel semestre e riconducibili a dinamiche mafiose si inscrive nella generale tendenza di limitare al massimo l’attenzione investigativa e quella dell’opinione pubblica. L’interesse delle consorterie è rivolto, invece, all’infiltrazione silente nei settori produttivi, al reimpiego dei guadagni illeciti ed all’accaparramento di fondi e risorse assegnati dalle pubbliche amministrazioni, i cui apparati rappresentano l’obiettivo irrinunciabile nel quale tentare di incunearsi. Per quanto concerne l’architettura delle consorterie, diversamente da quanto si registra per le province della Sicilia occidentale, ove i sodalizi sono territorialmente caratterizzati da confini ben definiti, in provincia di Caltanissetta le famiglie e le altre consorterie tendono ad assumere contorni piuttosto fluidi e ad ampliare lo spazio originario, espandendo la propria influenza, ad esempio, nella vicina provincia di Enna. Resta tuttavia invariata la suddivisione di massima sui quattro storici mandamenti: Vallelunga Pratameno e Mussomeli, (quest’ultimo anche detto del Vallone) nella parte settentrionale; Gela e Riesi nell’area più meridionale”.