Alessandro Caltagirone, 47 anni, palermitano, laureato in ingegneria nucleare e specialista in ingegneria clinica, da due mesi è a capo dell’Asp di Caltanissetta.
Primo incarico come manager di un Asp ma con un curriculum di tutto rispetto visto che già era stato alla guida dell’Uoc tecnico dell’Azienda Ospedaliera universitaria “G. Martino” di Messina e direttore del dipartimento amministrativo.
Solo due mesi ma già diversi sono i segnali che ha voluto dare a operatori e cittadini con una serie di direttive e iniziative volte a migliorare la sanità nissena. Le prossime novità riguarderanno i pronto soccorso, il blocco operatorio che aprirà a partire da marzo e la Rianimazione.
"Il blocco operatorio – ha dichiarato il manager Caltagirone – è stato realizzato tra il 2012 e il 2013. Non conosco le ragioni precise del mancato avvio. Sono state fatte sicuramente delle attività che potevano essere concentrate in un periodo molto più ristretto e invece sono state diluite nel tempo. Accertato tutto quello che è stato fatto ho riscontrato che dovevano essere attivate delle procedure che erano di natura elettrica e quindi a corretto utilizzo del complesso operatorio. Tutte le procedure si completeranno entro metà marzo. Per cui è mia intenzione entro lo stesso mese di marzo trasferire tutte le attività chirurgiche, che in questo momento vengono eseguite sui vari complessi operatori distribuite nei vari piani del Sant’Elia, nel sotterraneo. In prima battuta – ha aginto il commissario straordinario – il complesso operatorio aprirà con le risorse umane che in atto sono distribuite sui vari piani. E’ naturale che una concentrazione delle risorse in un unico complesso operatorio consentirà un miglioramento delle attività e un abbattimento delle liste di attesa. Ma è mia intenzione attivare delle procedure che consentiranno di far funzionare il complesso operatorio almeno per 12 ore al giorno, tutti i giorni".
Novità riguarderanno anche i pronto soccorso dei due ospedali di Caltanissetta e Gela. "Aggiungeremo delle aree in modo tale da evitare delle commistioni e promiscuità soprattutto tra uomini e donne. Allo stesso tempo per quanto riguarda la fase di prericovero stiamo tentando di aggiungere delle aree dedicate al prericovero alleggerendo le presenze dell’utenza all’interno del pronto soccorso dopo tutta la fase di diagnosi. Ci sono poi degli accordi che andremo a siglare nel breve sia con la Croce Rossa che con il comitato consultivo aziendale per attività aggiuntive per migliorare l’erogazione di servizi e l’interlocuzione sia con i pazienti che con i parenti. I volontari staranno nelle sale di attesa anche per migliorare la comunicazione con i parenti che saranno aggiornati sullo stato di salute del congiunto e attività di aiuto al paziente durante la permanenza. Il tutto mirato al processo di umanizzazione delle cure".
E infine il manager ha parlato dei 17 milioni di euro in arrivo dal Ministero della Salute. "Questi soldi – ha concluso il manager – che sono stati erogati con un decreto del novembre 201 8 sono distribuiti tra Gela, Mussomeli, Santa Caterina e Caltanissetta. Gli interventi più grossi sono previsti a Gela sia sul Pta ma anche nel presidio ospedaliero e su Caltanissetta dove sono quasi 8,5 milioni di euro per l’intero ospedale ma un’attenzione particolare sarà sulla Rianimazione con 2,5 milioni con un nuovo reparto.