Lo hanno chiamato “progetto civico” ma di fatto è un’alleanza fra Pd e Forza Italia. A Gela si aprono nuovi scenari nel panorama politico. La campagna elettorale inizia ad infiammarsi e ad accendere la fiamma sono da un lato i Dem, i quali hanno affidato al loro segretario cittadino, Peppe Di Cristina un mandato esplorativo per verificare il programma politico di Lucio Greco, sostenuto dalla corrente del parlamentare regionale Michele Mancuso e dall'altro per l'appunto Fora Italia. “Un patto per il buon governo, per il bene della città”, sottolineano i diretti interessati. Un patto che però sta suscitando molti mal di pancia, che ha il gusto di una vera e propria strategia dettata esclusivamente dalla voglia di conquistare quell’ambita poltrona o le poltrone di sottogoverno. Ancora l’accordo non è stato siglato, ma poco ci manca. La sentenza sembra già scritta. Sempre i diretti interessati, Di Cristina e Mancuso, si sono affrettati a far sapere ai gelesi che, pur di garantire il bene della città, sono disposti a rinunciare ai loro simboli di appartenenza. Quindi qualche rinuncia la faranno. L'importante è vincere le elezioni e governare la città. "In ogni caso – precisano – non si tratta di un'alleanza, ma di un patto, un contratto che viene sottoscritto per cinque anni". Quindi Gela, che ancora si lecca le ferite dopo l'elezione di Messinese, espulso dai pentastellati dopo soli sei mesi e dopo la mozione di sfiducia, può stare serena…perchè i partiti, quelli tradizionali, sono pronti a governare e a fare il sacrificio di rinunciare al loro simbolo.