Pubblicato il: 08/03/2015 alle 08:00
di Peppe Messina
Mentre a Caltanissetta i gruppi sacri cedono la piazza alla Real Maestranza che accompagna il Cristo Nero a Trapani, contemporaneamente, si svolge la processione dei Misteri.
La Quaresima annuncia a Trapani il rito medievale della discesa dalla croce. Con la processione dei ‘Misteri’ evento e tradizione da oltre quattro secoli danno vita a una manifestazione religiosa tra le più antiche del nostro Paese. Per circa venti ore consecutive la processione percorre le vie della città, gremite di gente. Colori e preghiere si mescolano agli aromi che si sprigionano dai banchi dove si alternano dolci tipici, fiori, ceri e incensi.
I ‘Misteri’ sono venti raffigurazioni artistiche della Passione e Morte di Cristo: diciotto gruppi e i due simulacri di Gesù Morto e di Maria Addolorata. E’ certo che fino al 1594 non esisteva a Trapani alcuna cerimonia per il Venerdì Santo e a tal riguardo sembra che la scomparsa ‘Processione delle Marie’, organizzata in questa città il Giovedì Santo dalla Confraternita di Monserrato possa essere considerata come un rito anticipatore della processione dei Misteri.
Dal 1600 ad oggi, con poche interruzioni, ogni Venerdì Santo si rinnova l’evento della ‘Processione dei Misteri’. Inizialmente i ‘Gruppi Sacri’ erano soltanto sei, oggi, come già ricordato, se ne possono ammirare diciotto. Ogni singolo ‘Mistere’, espressione del raffinato artigianato trapanese, rappresenta una scena della passione di Cristo. Il più antico tra questi è l’Ascesa al Calvario.
Le Opere scultoree realizzate in tela, legno e colla poggiate su una base in legno vengono addobbate per l’occasione con composizioni floreali e oggetti in argento.
Dal pomeriggio del Venerdì Santo a quello del sabato Santo la folla si accosta al mistero della morte e risurrezione di Cristo. Per chi ha avuto modo di vivere l’esperienza dei ‘Misteri’ di Trapani o per i trapanesi è impossibile immaginare la città senza la Processione che si ripete da Quattrocento anni. Ma cosa significa esattamente la parola ‘Misteri’?
Secondo quanto riportato da Beppino Tartaro, studioso di questa tradizione religioso-popolare, sul sito www.processionemisteritp.it, “Molta pubblicistica fa derivare il termine dal latino ‘ministerium’, cioè ufficio religioso. Etimologia a mio avviso impropria. Basti consultare il Battaglia ‘ad vocem’ per apprendere che il termine ‘Misteri’ (nel suo singolare, mistero), significa prevalentemente mistero religioso, ma anche, seppur in un accezione più desueta, ‘mestiere, categoria sociale, ceto’. Pertanto, considerato che i gruppi sacri vennero concessi alle corporazioni sin dai primi anni, il termine va a mio avviso fatto risalire ad una felice intersecazione etimologica che sta ad indicare, insieme, il carattere prettamente religioso e quelle popolare-corporativo: le due anime, appunto, dei Misteri”. Altre fonti storiche sostengono che la parola Misteri abbia un duplice significato: in dialetto siciliano vuol dire Mestieri (dal latino Ministerium, ufficio) o potrebbe derivare dal greco ‘mystes’ che vuol dire iniziato. Nella processione dei Misteri di Trapani le due accezioni si fondono dato che, oltre al mistero della Passione, ad ogni gruppo scultoreo si associano le corporazioni di arti e mestieri della città.
Non perdete i prossimi articoli domenica 15 marzo e domenica 22 marzo per scoprire l’origine di questi gruppi sacri e l’iter della processione religiosa.
Foto: Emanuele Adragna