Pubblicato il: 05/03/2015 alle 10:39
La discriminazione di genere è un problema che, a livello mondiale, soffoca l’evoluzione femminile. La donna, nonostante abbia rivoluzionato il suo look indossando minigonne o pantaloni e nonostante abbia iniziato a uscire da casa per cercare un lavoro e una realizzazione anche all’esterno delle mura domestiche non può ancora dire di aver raggiunto il suo obiettivo.
Un problema che viene vissuto anche a Caltanissetta dove le donne trovano ancora molta difficoltà a riuscire a conciliare la vita familiare con quella professionale trovando ostacoli non soltanto all’accesso – discriminata per la sua potenziale propensione alla maternità e cura dei figli – ma anche nell’avanzamento di carriera e finendo, troppo spesso, per scoraggiarsi e “gettare la spugna”. Una condizione che non può e non deve essere accettata e, per rivoluzionare il sistema troppo spesso ancorato alla convenzione del “è meglio che i figli restino a casa con la mamma” è necessario cambiare la cultura e la mentalità delle persone invitando le donne a non abbattersi e gli uomini a “delegare” meno e “aiutare di più.
A tal fine sabato, 7 marzo, alle ore 17.00 presso l’istituto Testasecca di Caltanissetta è stato organizzato un convegno al quale parteciperanno rappresentanti delle istituzioni pubbliche, associazioni sindacali e femminili per capire, nel concreto, quali sono i “sogni” delle donne nissene e quali “bisogni” sono considerati indispensabili per riuscire a mettere a segno quel riscatto sociale e professionale tanto desiderato.
Accanto alla Uil, capofila del progetto pilota al quale si auspica ne seguiranno altri, parteciperanno diverse associazioni e istituzioni pubbliche e private, laiche e religiose, volontaristiche o istituzionalizzate.
Una varietà non soltanto anagrafica (dato che parteciperanno anche i rappresentanti dei “teenagers”) ma anche sociale che mostra come “il problema femminile” vada analizzato, per essere risolto, in tutte le sue sfaccettature.
“Oggi – ha commentato Ester Vitale, segretaria generale aggiunta Uil di Enna e Caltanissetta – registriamo un desiderio crescente di partecipazione attiva al lavoro da parte delle donne, legata alla maggiore scolarità, alla ricerca di indipendenza economica o alla necessità di contribuire al reddito della propria famiglia. Questo desiderio incrocia un mercato del lavoro in continua evoluzione o involuzione nella composizione, nella normativa, nelle specificità territoriali, nei servizi di conciliazione, nel contrasto alle discriminazioni. Ma quale che sia la ricetta migliore per un inserimento nel mercato del lavoro, non si può prescindere da una revisione del patto di condivisione tra uomini e donne nell’ambito del lavoro di cura perchè come si evince dal pregevole studio dell’ISTAT a cura di Linda Sabbadini “a fronte del mutato contesto demografico e socio economico le donne non potranno più essere il genere destinato a farsi carico del lavoro informale di cura. “ E’ ora di capire che la c.d. conciliazione non è “cosa di donne” ma uno strumento al quale devono accedere sia gli uomini sia le donne”.
Sabato, all’incontro moderato da Maria Grazia Pignataro, parteciperanno anche il Segretario Generale della UIL di Enna e Caltanissetta Vincenzo Mudaro, la portavoce del Coordinamento contro la violenza sulle donne Anna Giannone, la portavoce di Onde Donneinmovimento Lidia Trobia, la segretaria territoriale Cisl di Agrigento, Enna e Caltanissetta Ilenia D’Antona, la presidente Innerwheel Caltanissetta Maria Guarneri, la presidente Soroptmist di Caltanissetta Lia Grande, portavoce di Madri della Città Pinella Falzone, le referenti della Rete degli Studenti Valentina Lomaglio e Elena Sofia Zaccone.
Il convegno “Sogni e Bisogni delle donne a Caltanissetta” si svolgerà sabato 7 marzo alle ore 17 presso l’istituto Testasecca, in Viale della Regione a Caltanissetta
Per approfondire: Il 7 marzo convocati gli “Stati generali” al femminile: i diritti che le donne non sanno di avere