Pubblicato il: 29/03/2019 alle 14:32
Nell'ambito delle attività divulgative che l'AIRC,Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, svolge in tutto il territorio nazionale allo scopo di diffondere i risultati della ricerca,il comitato AIRC Sicilia, con la collaborazione delle volontarie nissene, ha organizzato due conferenze tenutesi giovedì 28 marzo scorso, che hanno visto protagonisti il Prof.Thomas Vaccari, docente dell’Università degli studi di Milano, e direttore di
un laboratorio di ricerca che da anni si occupa di studiare i meccanismi molecolari che contribuiscono alla comparsa dei tumori, e gli alunni di due scuole cittadine, il Liceo Scientifico A. Volta e l'I.I.S.S. S. Mottura, grazie alla sensibile adesione al progetto dei rispettivi Dirigenti Scolastici, Prof. Vito Parisi e Prof.ssa Laura Zurli, nonchè delle referenti all'educazione alla salute Prof.ssa Paruzzo e Prof.ssa Felice.
“I progressi dell’oncologia si fondano su anni di studi di ricerca di base, condotti in università e centri di ricerca finanziati da AIRC,Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro”… il Prof.Vaccari lo ha spiegato agli studenti dei due istituti nisseni, illustrando loro con quali strumenti e come vengono condotti gli esperimenti che portano gli scienziati a comprendere sempre meglio come curare il cancro. Dialogando con i liceali e fornendo esempi pratici, il professore ha raccontato di come si possano utilizzare organismi semplici e via via più complessi, come il lievito di birra, i moscerini della frutta e i pesci tropicali, per ricostruire i meccanismi con i quali una cellula tumorale può crescere, interagire con l’organo che la ospita ed essere eliminata in modo sempre più efficace.
La conferenza si è chiusa con una serie di domande e risposte relative alle nuove frontiere della ricerca sul cancro: queste includono lo sviluppo di farmaci intelligenti che colpiscono bersagli specifici delle cellule tumorali, la nascita della medicina personalizzata, che permetterà la individualizzazione delle terapie secondo le specificità dei singoli pazienti, e la recente possibilità di riparare geni mutati con tecniche avanzate di ingegneria del DNA. La mattinata si è conclusa con un’invito del professore a contribuire al lavoro di AIRC e dei suoi scienziati,sostenendo la ricerca con donazioni, volontariato ma soprattutto con l’impegno a far parte della futura generazione di studiosi che contribuiranno alla medicina dii domani.