L’AGEM, l’azienda grafica nissena dichiarata fallita undici anni fa, è tornata a produrre ai livelli del 2008, anche se occupa una metà dei lavoratori di allora. Lo ha affermato l’ex amministratore della società, Enrico Morelli, tornato ieri a Caltanissetta sia per partecipare alla presentazione a Palazzo Moncada del libro di Vincenzo Falci Fare impresa in Italia è un’impresa (che racconta attraverso una lunga intervista a Morelli la storia dell’AGEM) sia per assistere al processo sulla bancarotta fraudolenta che lo vede coinvolto per effetto del fallimento. Un fallimento per molti versi anomalo, ha spiegato nel suo intervento Morelli, ai numerosi nisseni che hanno riempito una sala del Teatro Rosso di San Secondo. All’incontro, moderato da Ivana Baiunco, erano presenti diversi imprenditori, avvocati e giornalisti nisseni, nonché l’ex presidente del Consorzio ASI Umberto Cortese e l’ex amministratore del Patto Territoriale di Caltanissetta, Tullio Giarratano.
Morelli ha ricordato che il fallimento è stato provocato da una lettera anonima che ha dato corso a un accertamento della Guardia di Finanza, guidata dal capitano Ettore Orfanello, arrestato per il caso Montante. Accusa che sette anni dopo è stata ritenuta infondata dalla Corte dei Conti di Palermo, ma che ha spinto la Banca nazionale del Lavoro, agli inizi del 2008, a chiedere e ottenere il fallimento dell’azienda.
La lunga intervista che il giornalista Vincenzo Falci ha raccolto da Morelli, fondatore dell’AGEM, la più grande impresa tipografica del Sud Italia, è una dettagliata narrazione dei fatti che hanno portato l’azienda al fallimento. Dopo 11 anni di traversie giudiziarie L’AGEM è stata venduta un anno fa a una società, la Gicam srl di Palermo, costituita dall’imprenditore della grande distribuzione alimentare Giuseppe Sammaritano e da Domenico Campo, proprietario di un’azienda grafica di Alcamo, che sta rilanciando l’azienda nissena con nuovi investimenti. L’incontro si è chiuso con due colpi di scena a opera del consulente dell’imprenditore Campo, dott. Livio Russo, che ha rilevato un errore di omonimia nel libro, in quanto Giuseppe Sammaritano è stato confuso con l’omonimo imprenditore che alcuni anni fa era stato condannato per favoreggiamento alla mafia, nonché dall’invito accorato a Morelli da parte dell’ex presidente dell’ASI, Umberto Cortese, di costituirsi parte civile nel processo Montante per l’accertamento operato da Orfanello.
In seguito alle novità emerse ieri, l’editore Bonfirraro ha deciso di stampare una seconda edizione del libro per la linearità e la correttezza della narrazione, che sarà in libreria nel giro di qualche settimana.
La giornalista Baiunco ha elogiato oltre che gli autori del libro, la casa editrice Bonfirraro che ha sede a Barrafranca, nata nel 1986 e molto dinamica a livello nazionale. Nel suo intervento l’editore Salvo Bonfirraro ha voluto sottolineare che è stato il primo cliente dell’AGEM presso la quale, nel 2000, iniziò a stampare il giornale Obiettivo, il più diffuso del Centro Sicilia con le sue 30 mila copie che per l’alta tiratura era costretto a stampare fuori dalla Sicilia. Bonfirraro editore oggi vanta un portafoglio di oltre 400 titoli e la prossima settimana esce con il libro Il sistema Montante, scritto dal candidato sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto. Il libro verrà presentato il 17 aprile prossimo al Castello Chiaramontano di Racalmuto.
Nei giorni scorsi Bonfirraro editore ha ospitato a Barrafranca una delegazione di dieci funzionari, tra editori e presidenti delle case editrici collegate al China South Publishing and Media Group, sesto gruppo editoriale mondiale, che ha voluto incontrare la casa editrice barrese per la notevole produzione, anche di cultura siciliana, per iniziare dei rapporti di collaborazione.
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