Si è conclusa la lunga agonia dell'università a Caltanissetta con il silenzio, se non addirittura la complicità, di una classe politica assente che non ha minimamente a cuore le sorti della città ed è incapace di avere idee, progetti e visione politica.
Bravi gli Ennesi che invece si sono stretti attorno al Progetto Università: lo hanno portato avanti con forza e determinazione raggiungendo risultati inaspettati e impadronendosi di quel poco che c'era rimasto e che non siamo stati bravi neanche a gestire e mantenere.
E i Nisseni dove sono? Sicuramente e ingenuamente, una certa parte crede che non andando a votare abbia soddisfatto ed esaurito il proprio diritto civico alla protesta, alla non condivisione e al rifiuto viscerale della politica.
È come nascondere la testa sotto la sabbia!
Non è così, purtroppo.
Siamo tutti complici del degrado di questa città.
La nostra storica abulia, il nostro atavico disinteresse per la cosa pubblica, hanno alimentato una classe politica di basso livello e una governance incapace di formulare idee e programmare lo sviluppo del territorio, relegandoci ormai tanto in basso che risalire la china sarà impresa titanica se non impossibile.
Il nostro è un grido accorato che speriamo possa scuotere le coscienze e risvegliarci dall'assordante silenzio che incombe sulla città.
Anche questo non basta!
Quello che proponiamo è riunire le menti pensanti, i movimenti organizzati, i Nisseni di buona volontà, i Sindaci, che sentono questo disagio, ma non vogliono nascondere la testa sotto la sabbia, che hanno idee e progetti per questo territorio agonizzante, che vogliono essi stessi essere classe dirigente, che vogliono opporsi strenuamente al degrado sociale, politico ed economico della Sicilia e proporsi, mettendoci la faccia, come alternativa strutturata all'attuale classe politica, preoccupata più di mantenere le proprie posizioni, che il bene e lo sviluppo del nostro territorio.