Pubblicato il: 10/06/2019 alle 21:31
Quanto accaduto negli ultimi giorni su alcuni temi cruciali per la nostra città non può che destare preoccupazione. Il Governo nazionale ha tolto i veli, svelando la propria identità: con il Decreto sblocca cantieri in realtà non si fa altro che bloccare! Infatti il governo taglia 187 opere (vengono congelate quelle appaltabili per il 2018 e 2019), per un valore di 16 miliardi che erano stati previsti dai precedenti governi di centrosinistra. Laddove il M5S fa incetta di voti, ovvero in Sicilia e nella nostra città, si congelano 13 opere per la modesta cifra di un miliardo e mezzo di euro. Di fatto ritirando l’emendamento dal decreto si torna indietro, paralizzando le nostre imprese, oggi imbrigliate e in attesa della decisione del tribunale di Ravenna sul concordato preventivo CMC. Se non si correrà subito ai ripari, con un’apposita norma inserita nel decreto crescita, che si discuterà fra qualche giorno in parlamento, si costringerà l’Isola a pagare un altissimo prezzo in termini sociali e infrastrutturali. L’Ospedale Sant’Elia è afflitto dai noti problemi di carenza del personale, strumentazioni obsolete e spesso inutilizzabili, pronto soccorso ormai al collasso, sale operatorie utilizzate per pochissimi interventi e tempi di attesa lunghissimi. Appare ormai chiaro come vi sia un disegno regionale per depotenziare il nostro ospedale, magari a vantaggio di strutture, pubbliche ed anche private, di territori vicini. E la realizzazione della facoltà di Medicina e Chirurgia ad Enna rappresenta in questo senso un segnale chiaro ed inequivocabile. In questo quadro desolante ci chiediamo quale sia stato l’apporto dei deputati Cancelleri, eletti rispettivamente alla camera dei deputati e all’Ars, in questa provincia, per ben due mandati. Di provvedimenti e proposte a tutela del nostro territorio neanche l’ombra, solo inutili denunce allorquando i danni erano già divenuti irreparabili. Non ci possiamo rassegnare a una politica fatta solo di annunci e a politici che fanno della propaganda la sola e unica azione di governo. Il presidente Musumeci in quasi due anni non ha preso mai provvedimenti sulla disoccupazione, sulle politiche produttive e sulla sanità. Anche lui occupato a stringere accordi con FdI e governatori espressione della destra più spinta. Un grazie va a Monsignor Russotto che con diverse iniziative, sin da febbraio di quest’anno, ha voluto lanciare un grido di allarme accorato a istituzioni e politica. Il Partito Democratico in questi anni ha avuto colpe che non vogliamo sottostimare. Non è un caso se alle elezioni amministrative non sia stato capace di far eleggere un solo consigliere ed il partito, a Caltanissetta come a Gela, abbia ottenuto il 6%. Alle elezioni europee si è arrivati al 16 e all’11%, anche grazie alla candidatura del medico di Lampedusa Bartolo, che ha di fatto incrementato le percentuali, suscitando diffuso entusiasmo raccogliendo consensi non soltanto tra i simpatizzanti del PD. Da questi dati si deve ripartire, facendo autocritica e ricostruendo un partito che oggi ha bisogno di voltare pagina. Il Circolo Guido Faletra nei prossimi giorni, con il coordinamento appena costituito, monitorerà la fase congressuale per il rinnovo della segreteria provinciale e degli organismi che la compongono. Vigilerà in modo instancabile su un rinnovamento che non segua le logiche dei ‘signori delle tessere’ e di circoli esistenti solo sulla carta, così come vigilerà sull’azione di questa amministrazione. Occorre un partito diverso, più aperto, più inclusivo, in grado di essere percepito come baluardo dei diritti di lavoratori e cittadini. Un partito che incontri e ascolti le istanze, facendosene carico e cercando di risolvere concretamente i problemi. Il circolo Guido Faletra si farà promotore di incontri con i comitati di quartiere, associazioni, sindacati sui temi più urgenti che affliggono il nostro territorio. Serve un partito che torni ad essere vicino ai cittadini e alla loro quotidianità. Se la sinistra di governo è stata punita contemporaneamente in tutta Europa in modo tanto brutale la diagnosi è chiara: quel modello di partito e quel riformismo di governo non sono bastati e lo scollamento con la base appare oggi evidente. Ogni palliativo, ogni maquillage, ogni ritorno al passato lascia il tempo che trova: ci vuole aria nuova e soprattutto uomini e donne che sappiano rappresentare valori ed idee di sinistra.
Il coordinamento del PD Circolo Faletra