Pubblicato il: 05/07/2019 alle 10:32
E' quanto successo per 43 docenti della provincia di Agrigento. I pasticci realizzati nel 2016 dal Governo Renzi e della gestione della ministra Stefania Giannini, con il piano straordinario di assunzione di 100 mila docenti, poi ridotti a poco più di 80 mila, non riguardavano solo l’algoritmo impazzito che ha portato fuori regioni quasi 10 mila precari che potevano rimanere tranquillamente nella loro provincia. Tra le storture di quell’anno c’è anche l’accantonamento ingiustificato di migliaia di posti per favorire gli idonei delle graduatorie di merito: quelle cattedre, vacanti e disponibili, andavano invece assegnate alla mobilità e non alle immissioni in ruolo. Lo hanno detto i giudici e ora quasi tutti quegli insegnanti di scuola primaria, alcuni dei quali su sostegno, sono tornati a casa. È “un ottimo risultato”, affermano soddisfatti la presidente provinciale di Anief Agrigento Rosetta Signorino Gelo e il collaboratore Fabrizio Minio. “Giustizia è fatta”, commenta il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, ricordando che “è importante avere stabilito un principio che ora speriamo venga portato avanti dal Miur senza più dovere essere costretti a ricorrere in tribunale”.