Pubblicato il: 27/07/2019 alle 09:49
Individuata dalla polizia di Stato in via Lombardo Radice una casa di appuntamento utilizzata da donne di nazionalità cinese, dedite al meretricio.
In particolare la Squadra Mobile – 4^ Sezione Reati contro il Patrimonio e Delitti contro la P.A., nell’ottica di mirati servizi di prevenzione dei reati in genere in città e del contrasto alla c.d. microcriminalità, dello sfruttamento della prostituzione e del traffico delle sostanze stupefacenti, ha individuato in un condominio di via L. Radice, una “casa di appuntamento” all’interno della quale operava una giovane donna cinese di 27 anni, che in totale stato di clandestinità si trovava nel capoluogo da qualche tempo.
Gli investigatori della 4^ Sezione dopo aver raccolto e catalogato le diverse segnalazioni dei cittadini abitanti nel quartiere, stanchi della situazione che si era creata nella zona per il continuo andirivieni di soggetti di sesso maschile, hanno effettuato dei mirati servizi di osservazione a seguito dei quali hanno individuato l’alcova rilevando che effettivamente era molto frequentata da numerosi uomini di qualsiasi età ed etnia, soprattutto arabi, allettati anche dai “prezzi vantaggiosi”.
Nella mattinata odierna gli operatori hanno fatto irruzione nell’appartamento dove all’interno identificato la donna cinese, che si è presentata con un succinto abbigliamento che propagandando il prodotto in vendita, unitamente ai diversi profilatici e materiale intimo presente, non lasciava agli agenti più alcun dubbio sui “servizi” offerti.
I proprietari dell’abitazione avevano ceduto in locazione l’immobile ad una coppia cinese, allo stato sconosciuta, che evidentemente l'avevano data in sub affitto alla ragazza cinese trovata all’interno.
Sono in corso infatti ulteriori accertamenti sulla vicenda, volti al rintraccio della coppia e di altre ragazze che sembrerebbero aver operato all’interno della stessa casa, che comunque non sono state trovate al momento del controllo.
La ragazza trovata all’interno, essendo in stato di totale clandestinità sul territorio italiano, è stata accompagnata presso il locale CPR di Pian del Lago per i successivi approfondimenti sulla sua identificazione e la successiva espulsione dall’Italia.