Pubblicato il: 20/05/2015 alle 07:10
Nel 1936 un uomo, nell’entroterra siciliano, ha fondato un’azienda agricola che, a distanza di 80 anni, come una pianta che cresce e ramifica a ogni primavera, è diventata una florida realtà. Si tratta dell’azienda della famiglia Patrì che, ad oggi, porta avanti con passione il settore frutticolo e quello vitivinicolo. Ogni generazione ha cercato il “riscatto” su quella precedente che, come gli innesti in una pianta, non ha fatto altro che regalare all’azienda quel plusvalore che la differenzia dalle altre realtà limitrofe. Negli anni ’90 l’azienda Patrì, guidata da Rocco, ha sviluppato il settore frutticolo ampliando il la propria tenuta e avviando il processo di industrializzazione. Nel 2009 suo figlio Giuseppe, quarta generazione cresciuta in quelle campagne, dopo aver seguito un percorso di studi in diritto d’impresa, non ha potuto più fare tacere il richiamo della sua terra e ha deciso di valorizzare l’uva di famiglia creando un vino che sta cominciando a destare l’attenzione dei buyer internazionali. Il territorio di Butera, nel quale sono radicati i vitigni, fa parte di quell’area che, da Vittoria fino a Butera, si coltiva il Cerasuolo di Vittoria e altri vini Itg e Doc. “Tutti i coltivatori che hanno anche un solo albero nel mio stesso territorio possono produrre un buon vino ma la vera differenza sta nel valorizzare il proprio brand e far comprendere all’estero, prima ancora che nella nostra terra, quanto vale un calice del nostro nettare”. Non si tratta di un vino qualsiasi ma di un’etichetta assolutamente originale che offre un’impronta diversa tra tutte quelle presenti in una cantina. Ed è proprio partendo da una strategia di marketing che mira a risvegliare l’amore per la terra, i valori primordiali e un senso di appartenenza che sono nate le prime bottiglie dei Vini Patrì. “Il solitario nero”, ad esempio, ha per la famiglia Patrì un significato molto importante e non solo perché è la prima etichetta ad essere stata commercializzata: quell’uccello stilizzato nell’etichetta, in realtà, esiste veramente ed è un passero rosso che ogni mattina picchiettava sulla finestra della casa. La stessa idea è stata poi replicata nelle altre etichette come, ad esempio, l’impronta digitale di Rocco Patrì nel “Dellaterra” vuole emotivamente infondere nel consumatore finale – anche se si trova nell’emisfero opposto al nostro – quelle sensazioni di benessere e di accoglienza che si trovano in Sicilia. Ed è sempre su questa scia che l’azienda Patrì ha chiesto e ottenuto da Enzo Russo il permesso di utilizzare per un loro vino il titolo di un suo libro: “Nato in Sicilia” ed edito da Mondadori. “Ci immedesimiamo totalmente nel senso di appartenenza descritto dall’autore nella sua opera – ha raccontato la famiglia – ed è per questo che abbiamo voluto legare le due realtà. In entrambi i casi, vitivinicolo ed editoriale, si tratta di eccellenza autoctona siciliana”. Dai vitigni, tutti autoctoni siciliani, sono già state realizzate circa 70.000 di bottiglie l’anno e a breve la famiglia festeggerà giungendo al traguardo di 100 mila. Giuseppe Patrì ha scelto di assumersi il rischio d’impresa, cercare i mercati ancora da aggredire e dimostrare, con le vendite e i profitti, la qualità della propria uva. L’azienda vitivinicola Patrì ha al suo attivo già alcuni riconoscimenti nazionali e internazionali e, in particolare: la Gran Medaglia d’oro per il DellaTerra Syrah 2011 al concorso organizzato dall’O.I.V “Selezione del Sindaco 2014”; la Medaglia d’Argento per in Nato in Sicilia Nero D’avola 2010; la medaglia d’oro per il Dellaterra Nero&Syrah 2011 e la medaglia d’argento per il Nato in Sicilia Ceraiolo di Vittoria 2011, entrambi conseguiti al concorso mondiale di Bruxelles svoltosi quest’anno. Mai autoreferenziale ma sempre con l’umiltà di osservare le best practies di chi lo ha preceduto, Giuseppe Patrì non risparmia le energie ma è sempre alla ricerca di realtà appetibili dove poter incontrare e conquistare i grandi distributori che fungano da “apripista” per le proprie etichette. “Sappiamo bene che le missioni all’estero non spalancano i portoni ma al nostro vino basta un ingresso dignitoso che consenta di riempire i calici dei clienti. Saranno questi ultimi – ha concluso Giuseppe Patrì con la determinazione di chi ha voglia di accumulare successi – a sceglierci e farci andare avanti”. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA: Le etichette dell'azienda Patrì le potete trovare a Caltanissetta al Corona Wine Bar in via Luigi Monaco. Non perdete l’occasione di gustare un calice di vino mentre trascorrete momenti piacevoli con i vostri amici, assistete agli appassionanti appuntamenti sportivi (sala verde ingresso in Via Due Fontane) o tentate la fortuna usando l’ingegno nelle Gaming Hall. Per scoprire qualcosa in più dell'azienda Patrì visitare il sito internet:Â https://vinipatri.it/ Per approfondire: Le etichette enologiche del Corona Wine Bar: la selezione da stappare e assaporare (Marcella Sardo)