Nella giornata di Giovedì 22 agosto il personale della Capitaneria di Porto di Gela, congiuntamente ai Sommozzatori del Nucleo Guardia Costiera di Messina, hanno operato presso il Porto Rifugio di Gela, sotto il coordinamento del Comandante Cosimo Roberto CARBONARA, la rimozione di gavitelli e corpi morti realizzati abusivamente per consentire l’ormeggio di imbarcazioni da diporto, in violazione delle autorizzazioni e del regime concessorio, all’interno del sorgitore di Gela.
L’attività è stata preceduta dal posizionamento, lungo tutta l’area interessata dal fenomeno dell’abusivismo, di appositi cartelli monitori recante la diffida, per i proprietari delle imbarcazioni ormeggiate illegittimamente, alla rimozione volontaria.
In ottemperanza alle diffide sopra citate sarebbero circa trenta i soggetti che hanno provveduto a rimuoverle di propria iniziativa. Invece coloro che non hanno rispettato le stesse diffide applicate hanno subito la rimozione coatta, si tratterebbe infatti di 5 unità, ed al momento due i soggetti verbalizzati per la mancata osservanza dell’Ordinanza del Comandante del Porto che disciplina anche l’ormeggio e lo stazionamento all’interno dello stesso.
Altresì gli uomini della Guardia Costiera hanno provveduto a sequestrare circa 2 km di reti da posta abbandonate in banchina e prive delle necessarie ed obbligatorie marcature e contrassegni identificativi.
Si sottolinea, inoltre, l’intervento sinergico delle istituzioni locali che, attraverso il settore Ambiente Bonifica e Decoro Urbano del Comune di Gela, congiuntamente alla ditta Tekra incaricata della gestione del ciclo dei rifiuti urbani, hanno provveduto alla pulizia dell’area dai rifiuti e dallo stesso materiale abusivo sequestrato, restituendo decoro al tratto di arenile immediatamente posto a ridosso della banchina Nord del Porto Rifugio.
Tale operazione è stata eseguita nell’ambito dell’attività complessa, a copertura nazionale, e svolta sotto il coordinamento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera denominata “Operazione Mare Sicuro 2019”.
Sono stati così restituiti alla libera fruizione della collettività un’area del Porto che era stata sottratta illecitamente da parte, al momento, di ignoti.
La Capitaneria precisa, infine, che tale attività rientra nell’ambito di una più complessa operazione che ha come oggetto la verifica ed il controllo delle autorizzazioni e provvedimenti che afferiscono l’intero porto di Gela e che, pertanto, a questa ne seguiranno di ulteriori miranti a ripristinare la legalità all’interno dello stesso sorgitore.-