Pubblicato il: 16/09/2019 alle 13:49
“Mi risulta che Crocetta non sostenne la mia candidatura. Ci fu una cena dove erano presenti Cardinale, Lumia e Crocetta e fu deciso, o almeno così mi fu riferito, che questa candidatura non fu avallata e che vi fu un diniego assoluto”. Lo ha detto l’ex sindaco Salvatore Messana questa mattina deponendo come teste nell’udienza del processo sul Sistema Montante che si sta celebrando all’aula bunker. “Vi fu un convegno alla biblioteca Scarabelli di Caltanissetta – ha ricordato Messana rispondendo alle domande dell’avvocato Giuseppe Panepinto, legale di Montante – in cui partecipò Crocetta, allora sindaco di Gela. In quella occasione Crocetta parlò di questa rivoluzione culturale che stava portando avanti a Gela e ci rimproverò sul fatto che noi non eravamo coraggiosi. Lui parlò esplicitamente anche di Pietro Di Vincenzo. Io allora parlai di alcuni esempi di cose positive che stavamo facendo. Crocetta si alzò dicendomi ‘stai zitto perché stai tutelando la mafia dei colletti bianchi’. Io e Crocetta competevamo entrambi per le elezioni europee. La differenza è che lui aveva riempito la Sicilia di manifesti io andavo in giro con la mia macchina. Prese tantissimi voti”. Tornando ai rapporti con l’ex presidente della Regione, Messana ha aggiunto: “Crocetta faceva parte del partito dei Comunisti Italiani che era un partito che aveva sostenuto la mia candidatura. Dopo la sua elezione Crocetta intraprese un percorso che non teneva conto delle idee ma a salvaguardia o della sua città o del suo metodo. Un metodo declamatorio, che enfatizzava ogni cosa un metodo secondo cui chi diceva qualcosa contro era un mafioso”.