Pubblicato il: 21/09/2019 alle 12:47
Si preannunciano grossi disagi per gli utenti degli uffici postali di tutta la Sicilia, e dunque anche in provincia di Caltanissetta, a seguito dello sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali di categoria (Cgil, Cisl, Failp, Confai e Ugl) a partire da lunedì 23 settembre e sino al prossimo 16 ottobre: periodo durante il quale il personale in servizio si asterrà dal fare lo straordinario, limitandosi a coprire i turni ordinari.
“Negli ultimi anni e molto più specificatamente negli ultimi mesi – afferma il coordinatore Provinciale SLP CISL Giuseppe D’Antoni – abbiamo cercato di attenzionare la gravissima carenza organizzativa, strategica e sopratutto di personale, dei vari settori aziendali della provincia nissena. A testimonianza di quanto affermato, la maggioranza dei sindacati regionali ha aperto due conflitti di lavoro per PCL e MP nei quali si palesano le evidenti difficolta che rischiano di provocare un (black out) complessivo che metterebbe a rischio non soltanto la credibilità aziendale nei confronti di una clientela giustamente sempre più esigente, ma ci sia permesso, anche la necessaria serenità e sicurezza dei lavoratori che con sempre maggiori difficolta assicurano comunque i servizi.
Abbiamo provato più volte a far comprendere alla dirigenza regionale che la situazione nel nostro territorio è diventata ormai veramente insostenibile in conseguenza della quale ancora non riusciamo a comprendere quale sia la logica e da chi è comunque progettata la strategia che dovrebbe servire a garantire una presenza minima di personale e strumenti che possano consentire una erogazione di servizi appena sufficiente. Spesse volte ci siamo chiesti quale è il ruolo di un management che dirige detti servizi e la risposta che ci siamo dati è certamente quella che esso non può continuamente giustificare la disastrosa situazione affermando semplicemente che ci sono decisioni gestionali e comunque operative che deve assumere sempre e comunque il superiore livello decisionale.
Sappiamo molto bene che questa è una Azienda eccessivamente verticistica ma non basta a giustificare il gioco dello scarica barile, che purtroppo non solo non contribuisce mai a risolvere le problematiche ma spesso, molto spesso fa si che che le situazioni precipitino.
Per la correttezza intellettuale che ci contraddistingue da sempre, dobbiamo affermare che in qualche modo attraverso il processo di mobilità volontaria nel settore PCL le carenze incredibilmente alte,
saranno parzialmente coperte mentre in MP pur subendo un numero incredibile di esodi incentivati, dal processo di mobilità nazionale arriverà soltanto una risorsa trasferita dal nord, come se in questa Filiale andasse (tutto bene madame la marchesa).
Ancora una volta ci permettiamo di suggerire la soluzione per ristabilire degne condizioni di lavoro che come detto si tradurrebbero in servizi erogati efficaci ed efficienti.
Per quanto riguarda la situazione degli Uffici Postali basterebbe trasformare le 22 risorse che operano in regime di part time involontario da diversi anni e dare la possibilità ai colleghi del Servizio al Cliente di potere scegliere di transitare alla sportelleria attuando cosi il tanto auspicato turn over, diventato ormai indispensabile per chi opera in quel settore da 20 anni.
Per il settore PCL e’ invece auspicabile un ulteriore processo di mobilita volontaria regionale e nazionale. Per ultimo e non certo per ordine di importanza, denunciamo con forza la ripresa di un “vizio” mai dimenticato dai vertici aziendali di PCL circa il distacco di risorse da una provincia all’altra, fenomeno che definire “cervellotico” pare essere un eufemismo.
Si comunica che non saremo disposti a tollerare ulteriormente movimenti di personale che non tengano conto di graduatorie di mobilità vigenti, a meno che non si tratti di casistiche previste dall’articolo 41 del vigente. Rimaniamo in attesa di conoscere i progetti tendenti a migliorare un situazione che si avvia ad intraprendere una strada senza ritorno”.