Agli studenti dell'istituto superiore "Jacopo del Duca Bianca Amato" di Cefalù non è consentito utilizzare il cellulare durante le ore di lezione ma possono farlo solo durante 2 break stabili, uno tra la prima e la seconda ora e una tra la quinta e la sesta.
La proposta non è arrivata dai "vertici" ma dagli alunni stessi. "Per conoscere cosa pensano gli studenti sul fumo e l’uso dei telefonini a scuola abbiamo distribuito loro un questionario – ha detto la preside Antonella Cancila, nuovo dirigente scolastico da poche settimane – Dai dati che ne sono venuti fuori sono stata colpita dal fatto che il 69% degli studenti vorrebbe due brevi spazi nell’arco della mattinata per utilizzare il telefonino. Ho accettato questa proposta per vedere cosa succede. Se gli studenti sapranno utilizzare questi due break in maniera responsabile non ci saranno problemi".
La stessa indagine ha visto il 77% degli studenti favorevoli a tenere spento il telefonino mentre si è in classe. Per chi non osserva questa regola gli stessi studenti chiedono una nota disciplinare (44%), una segnalazione alla famiglia (28%) l'abbassamento del voto in condotta (20%), una sanzione disciplinare (8%). Parallelamente al test riguardante l'uso dei telefonini a scuola, è stato avviato un test riguardante i rischi del fumo. A tal proposito il 75% ha risposto dicendo di conoscerne i rischi. Gli studenti, però, chiedono incontri a scuola sul tema del fumo (51%) e alla Preside chiedono di avvisare le famiglie per coloro che fumano a scuola (26%), senza dimenticare che verso i trasgressori è possibile anche abbassare il voto di condotta (22%), fare una nota disciplinare (21%) e comminare la multa come previsto dalla normativa (17%).
"Oggi la scuola – conclude la preside Cancila – non può non accettare le sfide che arrivano dalle nuove tecnologie e dalla cultura del digitale. I giovani digital natives chiedono alla scuola spazi interattivi educativi dove poter raccogliere in modo positivo le sfide di una società che cambia e che si rinnova continuamente. Creare a scuola spazi di incontro e confronto diventa dunque obiettivo prioritario per far sì che gli studenti acquisiscano le competenze necessarie spendibili per il loro progetto di vita. A scuola si costruisce il futuro». (Gds.it)