Pubblicato il: 21/10/2019 alle 19:59
L'influenza arriva in anticipo e sarà più aggressiva rispetto a quella degli anni passati. Il virus arriva dai Paesi dell'emisfero meridionale dove l'inverno è agli sgoccioli e minaccia complicanze anche per le persone sane.
Come prevenire l'influenza? La Società italiana di terapia antinfettiva (Sita), ribadisce l'importanza della vaccinazione antinfluenzale universale e lancia di nuovo l'appello a vaccinarsi.
Probabilmente andremo incontro a una stagione influenzale particolarmente aggressiva, con circolazione di virus influenzali molto diversi: H3N2, come nel caso in questione, H1N1, virus B", dice Matteo Bassetti, presidente della Società italiana di terapia antinfettiva. Che aggiunge: "La forma influenzale di quest'anno, anche se non dovesse avere i numeri straordinari come quelli dell'inverno 2017-18, può colpire anche le persone sane e rafforza il messaggio che la vaccinazione deve essere universale perché non esiste categoria di soggetti risparmiata dalle potenziali complicanze".
Ecco i sintomi dell'influenza più diffusi: l'insorgenza brusca della febbre oltre i 38 gradi; la presenza di almeno un sintomo sistemico, ossia dolori muscolari e articolari; la presenza di un sintomo respiratorio, cioè tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola. "Per adesso ci sono in circolazione tutte forme parainfluenzali con raffreddore, tosse, dolori muscolari – spiega . L'epidemia influenzale vera e propria si presenterà con l'arrivo delle temperature più basse", spiega Fabrizio Pregliasco, virologo del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell'Università di Milano.
Ma intanto, prima dell'ingresso vero e proprio dell'epidemia influenzale le cosiddette forme parainfluenzali in questo inizio d'autunno hanno già messo a letto 150 mila persone in tutta Italia.
"Con gli sbalzi termici entrano in azione gli oltre 262 tipi di virus respiratori", aggiunge Pregliasco. Intanto è cominciata dal 14 ottobre la sorveglianza epidemiologica per la stagione influenzale 2019-2020 attraverso il sistema Influnet dell'Istituto superiore di Sanità .
L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19 riportano il 75% come obiettivo minimo perseguibile e il 95% come obiettivo ottimale negli ultra sessantacinquenni e nei gruppi a rischio.