Sembra un racconto d'altri tempi e invece è accaduto lunedì scorso, a Gela, all'oratorio salesiano del Villaggio Aldisio. Uno sconosciuto si è presentato alla Caritas Parrocchiale della chiesa San Domenico Savio e ha consegnato un sacco contenente 12 palloni di cuoio, per il gioco del calcio, di ottima marca. "Sono per i ragazzi dell'oratorio", ha detto l'uomo. Ed è andato via. Dell'episodio è stato informato il direttore, don Alfredo Calderoni, un sacerdote salesiano originario di Biancavilla (CT), poco più che trentenne, sorpreso, ma non troppo del gesto di generosità verso i suoi ragazzi, abitanti in uno dei quartieri ad alto rischio di devianze criminali della città. Ne ha circa 500 da seguire, tra catechesi, Savio Club e "infanzia missionaria", cui spesso si aggiungono i giovani dei corsi professionali del Cnos-Fap. "Avevamo proprio bisogno di palloni – dice don Alfredo – ma non ci sono mai soldi a sufficienza, malgrado la generosità dei fedeli". "Il nostro quartiere vive un periodo difficile – spiega il sacerdote – da quando è stato chiuso il petrolchimico dell'Eni". "Giovani coppie, con figli, disoccupati, vengono a chiedere aiuto in parrocchia. Ma non ce la facciamo per tutti". "Domenica, davanti a un supermercato c'erano degli animalisti che chiedevano offerte per i cani – racconta don Alfredo – ho detto loro, per questa domenica, di raccogliere oboli per le persone bisognose, che sono davvero tante". La sua fede incrollabile lo sostiene. E ci parla della "particolare devozione alla divina misericordia" di Don Bosco, fondatore dell'ordine dei salesiani. Devozione che è anche la sua. Così, come tante altre volte, ha trovato da mangiare famiglie che erano rimaste fuori dagli aiuti del banco alimentare della Caritas. "E lunedì – fa notare – anniversario del battesimo di don Pino Puglisi, amico ed educatore dei giovani, sono arrivati i palloni di cui avevamo bisogno per i nostri ragazzi". "E' un segno della Misericordia Divina".