Pubblicato il: 06/11/2019 alle 12:56
Niente più carcere, ma solo obbligo di presentazione alla caserma dei carabinieri per il nigeriano Godspower Uwadiale, 30 anni, che era stato arrestato giovedì in quanto accusato di tentata rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Così ha deciso il gip Gigi Omar Modica al termine dell’uidenza di convalida, accogliendo la richiesta dell’avvocato difensore Davide Schillaci di applicare una misura più lieve rispetto al carcere. Su quanto accaduto cinque giorni fa in via Colajianni Uwadiale ha detto di avere avuto paura dei carabinieri in quanto si riteneva perseguitato visto che, a suo dire, lo avrebbero fermato e controllato molto spesso. Per cui, appena li aveva visti per strada, aveva cercato rifugio e ha dichiarato di non essere entrato con la forza in casa dell’anziana pensionata, ma che anzi era stato accolto bene tanto che gli avevano pure dato da mangiare.
Una storia diversa rispetto alle accuse visto che, secondo gli investigatori, il trentenne si era introdotto nell’abitazione di una pensionata che vive in via Colajanni, approfittando del fatto che la figlia della donna stesse aprendo la porta di casa. Il giovane si era messo alla ricerca di refurtiva e sul posto erano arrivati subito dopo i carabinieri, allertati dalle due donne. Questi si era prima scagliato contro i due militari (che hanno riportato contusioni nella colluttazione) e poi si era chiuso in bagno. Solo l’intervento di altri militari aveva consentito di bloccarlo e arrestarlo, ma nel frattempo Uwadiale, utilizzando probabilmente i cocci di un vaso rotto durante il parapiglia, si era procurato diverse ferite ed era stato accompagnato in ospedale e tenuto in osservazione prima di essere condotto in carcere. (Vincenzo Pane, La Sicilia)