Pubblicato il: 17/11/2019 alle 12:49
Malgrado comprovati dati scientifici, i cosiddetti “negazionisti” si attivano, scatenano scriteriate offensive contro i cosiddetti “catastrofisti”. Stiamo parlando di emergenza climatica, di “riscaldamento globale” – ovviamente. Per quanto ci riguarda, il dato è questo: nell’anno 2019 gli eventi climatici estremi colpiscono l’Italia più di altri paesi europei. A dirlo è un ente autonomo, lo European Severe Weather Database, che registra tutti gli eventi estremi – tornado, piogge torrenziali, grandinate eccezionali, tempeste di neve, valanghe – che si sono verificati in Europa. Nel 2019 gli eventi eccezionali sono stati 1.543, con una media di cinque al giorno. Se si confronta questo dato con quello di altri paesi europei si vede che l’Italia, da prima meno esposta ad eventi estremi rispetto a Spagna o Gran Bretagna, adesso è sottoposta molto di più a questi fenomeni. Questo vuol dire che nel nostro paese gli effetti dei cambiamenti climatici impattano più drammaticamente di altre parti del continente.
Tutto questo dovrebbe preoccupare a maggior ragione gli italiani e indurre la classe politica a mettere in campo strategie di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici sui territori. Da questo punto di vista, il contrasto al dissesto idrogeologico dovrebbe essere l’assoluta priorità nazionale. Italia Nostra, pertanto, propone di: 1) mettere celermente ed efficacemente a disposizioni degli enti locali i contributi per la messa in sicurezza dei territori previsti anche nell’ultima finanziaria; 2) formare i dirigenti e i funzionari degli enti locali preposti al monitoraggio, alla gestione e alla messa in sicurezza dei territori (molti uffici tecnici sono impreparati); 3) armonizzare un quadro normativo certo, statale e regionale, in cui operare per la messa in sicurezza dei territori; 4) coinvolgere i cittadini nella manutenzione del territorio attraverso una reale partecipazione; 5) accelerare l’iter approvativo del disegno di legge contro il consumo di suolo, fermo in Parlamento; 6) spendere le risorse finanziarie per una costante, efficace manutenzione ordinaria, e non per opere straordinarie, spesso inutili se non deleterie; 7) demolire tutti gli immobili abusivi che si trovano in condizioni di rischio (emblematico il tragico caso della villetta di Casteldaccia); 8) mantenere lo stock di patrimonio arboreo e forestale esistente; 9) promuovere e avviare un’imponente programma di forestazione nazionale e regionale e di incremento del verde urbano e periurbano; 10) revocare gli incentivi statali alle finte risorse energetiche rinnovabili, a partire dalle biomasse.
Infine, ribadiamo la necessità di rafforzare le strategie di mitigazione delle emissioni di gas serra in atmosfera, per rimanere in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, contrastando ogni tendenza irresponsabilmente o strumentalmente negazionista.
Leandro Janni – Presidente di Italia Nostra Sicilia