Pubblicato il: 10/12/2019 alle 17:33
Rischiava di perdere un braccio, ma grazie al lavoro dei chirurghi vascolari e degli ortopedici dell’ospedale Sant’Elia una ragazza è salva e potrà tornare a condurre una vita normale. La giovane, una ventenne di Villarosa, è rimasta vittima di un incidente autonomo lunedì pomeriggio. Era a bordo della sua automobile quando, probabilmente a causa di un malore, ha perso il controllo del mezzo che, dopo essere uscito fuori strada si è ribaltato. La ragazza dell’accaduto non ricorda quasi nulla, se non un fortissimo e intenso dolore al braccio. Purtroppo, infatti, quando il veicolo è uscito fuori strada, il braccio della ventenne è rimasto incastrato tra le razze del volante, cosa che ha determinato una vera e propria distruzione dell’arto. Quando la giovane è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia la situazione è apparsa subito critica. Una volta fatta la consulenza da parte dei chirurghi vascolari si è deciso di intervenire immediatamente cercando di salvare l’arto ed evitare il peggio. “La ragazza – ha spiegato il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Cardiovascolare, Nicola Reina – presentava lesioni vascolari importanti e lesioni ossee. Diverse e importanti le fratture nella parte del gomito ma ciò che più preoccupava era la compromissione dei vasi sanguigni. Un intervento difficile e molto complesso che, per fortuna, si è concluso nel migliore dei modi”. L’intervento è durato circa 5 ore. In sala, oltre al primario Reina, era presente un’intera equipe composta dai chirurghi vascolari Michele Savaia, Filippo Calì, Salvina Diliberti, Pietro Machì, gli ortopedici Massimo Siracusa e Anna Arancio, e gli anestesisti Roberto Serretta e Maria Carmela Lunetta. Fondamentale l'apporto dei due ortopedici che hanno ricostruito e ricomposto la grave frattura con lussazione ed esposizione di frammenti ossei del gomito. “Questo nuovo intervento – ha sottolineato il direttore generale dell’Asp Alessandro Caltagirone – è espressione delle professionalità presenti al Sant’Elia e della capacità dei nostri medici di esprimersi ad alti livelli all’interno di una rete del trauma dove l’ospedale Sant’Elia riveste un’importanza fondamentale”.