Pubblicato il: 10/12/2019 alle 18:16
“La nave greca nel ripostiglio non la vogliamo…siamo pronti anche ad
aspettare, ma vogliamo ciò che ci tocca per diritto, ovvero il museo del
mare. Gela non può e non deve morire!”. Lo hanno rimarcato ieri sera,
nel corso di una lunga ed infuocata riunione che si svolta in Municipio,
i rappresentanti del comitato studentesco, del gruppo archeologi, il
prof. Giuseppe Alessi, presidente di Archeo ambiente: un gruppo di
cittadini e Franco Cassarino, quest’ultimo artefice di diverse scoperte
di reperti archeologici. Una facoltà delegazione, quella ricevuta ieri
sera dal sindaco Lucio Greco, dal suo vice Terenziano Di Stefano e dal
presidente del consiglio comunale, Salvatore Sammito ai quali è stato
espresso un forte dissenso alla paventata ipotesi di esposizione della
nave greca all’ex convento delle Benedettine. Forti le motivazioni del
diniego anche da parte dei giovani che scommettono sul glorioso passato
della città per costruire il futuro. “È un’occasione unica – dicono gli
studenti . La nostra città è in ginocchio in fatto di sviluppo e di
crescita economica e la nave greca, per la sua importanza storica ed il
suo valore inestimabile, può segnare la svolta per l’industria del
turismo”. Gli studenti esprimono un forte no all’esposizione della nave
all’ex convento delle Benedettine perchè in quel sito si snaturerebbe e
perderebbe il suo valore. “Non siamo degli esperti – hanno detto gli
studenti – ma nell’ipotesi che la nave venisse esposta all’ex convento
delle Benedettine in attesa della realizzazione del museo dove
trasferirla in un secondo momento, smontarla e rimontarla
significherebbe rovinarla”. Il comitato studentesco, così come gli altri
componenti della delegazione presente ieri sera in municipio, ha
caldeggiato un impegno forte da parte delle istituzioni affinché Gela
abbia al più presto il suo museo del mare. Ai vertici
dell’amministrazione comunale hanno chiesto, inoltre, dove sono finiti i
finanziamenti ed i motivi per cui i lavori per la realizzazione del
museo tardano a decollare. Sia il primo cittadino che il vicesindaco
hanno spiegato che a determinarne lo stop è stato il contenzioso avviato
da una ditta che non si era aggiudicato l’appalto e la cui risoluzione è
giunta solo di recente con il responso del Cga. “I ritardi non sono
imputabili alla stazione appaltante – hanno detto – ma al contenzioso e,
in considerazione del fatto che l’asse di finanziamento 2007-2013
prevedeva che i lavori dovevano essere ultimati entro il mese di
dicembre 2020, alla Regione è stato chiesto di inoltrare istanza di
proroga a Bruxelles, cosa che sarebbe stata già fatta“.
In mancanza della proroga, per i componenti della delegazione, è
necessario predisporre un piano B per realizzare il museo del mare.
Franco Cassarino – che ha annunciato lo sciopero della fame a partire da
giorno 15 in segno di protesta contro una Regione che a distanza di mesi
non ha provveduto ad eseguire i lavori al museo – ha proposto come
piano B di utilizzare i soldi delle compensazioni per realizzare il del
mare con gli incassi destinati alla città. Il sindaco Greco ha rimarcato
la volontà dell'amministrazione a volere il museo a Gela e che i
riflettori sull'iter sono sempre accesi. Intanto si attendono notizie
dall’UE sulla proroga, successivamente si penserà al piano B da studiare
insieme con Sovrintendenza, studenti, associazioni e cittadinanza attiva
che prossimamente riconvocherà per valutare insieme soluzioni. Cittadini
e associazioni, per nulla intenzionati a rinunciare alla nave,
patrimonio gelese, si dicono pronti – se è necessario – a fare barricate
e manifestazioni di piazza. Il comitato studentesco ha già annunciato
una manifestazione per il prossimo 17 dicembre.