Pubblicato il: 10/12/2019 alle 20:38
Unanime soddisfazione, a Gela, per la decisione del ministero all’Ambiente di concedere il rinnovo della valutazione di impatto ambientale (Via) all’Eni che consente la costruzione su terraferma della base-gas da collegare con un gasdotto sottomarino ai giacimenti di metano off-shore Argo e Cassiopea.
Si sbloccano così investimenti per 800 milioni di euro, corrispondenti al 36% dell’intero pacchetto di opere previste nel protocollo d’intesa del 2014, tra cui la riconversione del sistema di raffinazione che dalla lavorazione del petrolio è passata alla produzione di bio carburanti. Il rinnovo dell’autorizzazione ambientale è giunto in extremis, quasi alla scadenza dei termini, quando si temeva che l'Eni rinunciasse alla base-gas dirottando altrove i propri fondi. L’indotto dell’ex petrolchimico di Gela è attraversato da una profonda crisi a causa del completamento della costruzione della green refinery.
Il sindaco di Gela, Lucio Greco, ha detto che questa è una vittoria di tutti» e ha incontrato insieme i sindacati
confederali dei lavoratori e Confindustria Sicilia per fare il punto, alla luce delle notizie positive giunte da Roma. Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato di avere sospeso la manifestazione di protesta in programma, domani, a Roma, davanti al ministero dell’Ambiente. Tutti hanno però invitato a vigilare perché gli accordi vengano rispettati, mentre Gianfranco Caccamo,responsabile di Confindustria della zona centro-meridionale
della Sicilia ha ricordato che «nei cassetti ci sono ancora progetti per 1,2 miliardi di euro, oltre ai 33 milioni del
Patto per il Sud» che il governo regionale avrebbe deciso di togliere a Gela per assegnarli a progetti esecutivi nelle province di Catania e Siracusa, suscitando proteste politiche e minacce di ricorrere al Tar. Si parlerà anche di questo, oltre che della «vertenza Gela», sabato, durante la visita in città del ministro per il Sud,
Giuseppe Provenzano.