Pubblicato il: 16/12/2019 alle 18:10
“Non ero l’unico ad effettuare verifiche. Quando facemmo quella al Cds, l’impresa di Massimo Romano, così come in tutti gli altri casi, è stata fatta insieme a tutti gli altri operatori e ogni giorno il verbale di verifica veniva letto in contraddittorio con le parti e, inserite eventuali osservazioni , sottoscritto da tutti i componenti della Guardia di Finanza. Tutto veniva fatto come previsto”. Lo ha dichiarato il luogotenente Mario Sanfilippo, nel corso dell’udienza sul cosiddetto Sistema Montante, ripreso questa mattina all’Aula Bunker di Caltanissetta. Sanfilippo, considerato dall’accusa il braccio destro del Maggiore Ettore Orfanello, è imputato nel processo che si celebra in ordinario insieme ad altre sedici persone. Dei rapporti tra il maggiore Orfanello e il luogotenente Sanfilippo ha parlato anche il maresciallo Calogero Di Naro salito sul banco dei testimoni rispondendo alle domande del Pm Maurizio Bonaccorso. “Tra Sanfilippo e Orfanello – ha detto Di Naro – c’era un rapporto stretto di amicizia. Quando il maggiore arrivava da Palermo, visto che faceva il pendolare, il primo che chiamava era Sanfilippo. Spesso erano dentro la stanza a colloquiare ma non ho idea di cosa si dicessero. Dal canto mio ho avuto poche occasioni di parlare con Orfanello, ricordo però che quando si arrabbiava incuteva terrore”.