In provincia di Caltanissetta si è assistito alla progressiva infiltrazione di elementi vicini alle consorterie negli uffici pubblici, principalmente attraverso l’inserimento nelle procedure di affidamento diretto, giustificate da inesistenti motivi di “urgenza”. E' quanto emerge dalla relazione semestrale della Dia. Recenti attività di indagine hanno, infatti, confermato come i sodalizi mafiosi si servano dell’aiuto di dipendenti pubblici e di amministratori locali, sottoposti ad intimidazioni oppure attratti dalla possibilità di ottenere a loro volta benefici. Rimane stabile l’articolazione delle consorterie nissene nei mandamenti di Vallelunga Pratameno e di Mussomeli, nella parte settentrionale della provincia – dove più forte risulta l’influenza dei MADONIA storicamente legati ai corleonesi – e nel mandamento di Riesi. Si è passati da una mafia di tipo agro-pastorale, nella quale i capi fungevano da mediatori tra proprietari terrieri e agricoltori, ad organizzazioni che hanno orientato nel tempo i propri interessi verso settori più redditizi quali il traffico di stupefacenti, l’usura, gli appalti e le sovvenzioni per lo sviluppo dell’economia.