Pubblicato il: 18/01/2020 alle 12:09
La Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Caltanissetta ha emesso cinque provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni sportive nei confronti di cinque nisseni di età compresa tra i ventiquattro e i quarantaquattro anni. L’attuale normativa, in ultimo modificata dalla Legge n.77 del 2019 (c.d. decreto sicurezza bis), consente al Questore di applicare il DASPO nei confronti di persone denunciate e condannate, anche con sentenza non definitiva nel corso dei cinque anni precedenti, anche se il fatto non è stato commesso in occasione o a causa di manifestazioni sportive. Tutti e cinque i soggetti sono supporters di una squadra di calcio del capoluogo nisseno. La parte più facinorosa della tifoseria della predetta società calcistica continua a far registrare atteggiamenti che arrecano turbative all’ordine e alla sicurezza pubblica. Quattro di essi sono stati condannati, con sentenza del Tribunale di Caltanissetta, per reati concernenti il porto di armi in luogo pubblico, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti. Uno è stato, invece, denunciato per un reato commesso nel corso di una manifestazione sportiva. In particolare, un ventottenne è stato condannato perché trovato nottetempo in possesso di un nunchaku, occultato nell’autovettura, nel corso di un controllo eseguito da una pattuglia della Polizia di Stato. Un ventisettenne è stato condannato per lo stesso reato, poiché trovato in possesso di un coltello di genere vietato, nel corso di un controllo eseguito dai Carabinieri. Un ventiquattrenne è stato condannato a seguito dell’arresto per rapina a un’anziana signora, eseguito dai poliziotti della sezione volanti. Un quarantaquattrenne è stato condannato per spaccio di sostanze stupefacenti. Un ventinovenne è stato denunciato per aver tentato di lanciare una pietra in direzione della tifoseria opposta nel corso dell’incontro di calcio, svoltosi lo scorso 5 gennaio. Nell’occorso l’intervento dei carabinieri in servizio di ordine pubblico fece desistere l’uomo dal gesto violento.