Pubblicato il: 20/01/2020 alle 11:50
"Da alcune intercettazioni si desume in maniera chiarissima che l'esercizio delle funzioni non era posto in essere per l'interesse pubblico ma per quello del privato". Ha esordito così il pm Claudia Pasciuti, nel corso della requisitoria del processo sul cosiddetto sistema Saguto, anticipando che, nel trattare la posizione dell'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, si partirà dalle intercettazioni tra quest'ultimo e l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto. Il reato contestato è corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. "Nel giugno 2015 la Guardia di Finanza su delega del Pm ha svolto un lavoro monumentale dalla quale si evidenziava anche una costante carenza di liquidità sui conti correnti dei coniugi Saguto-Caramma. Che il tenore di vita dei coniugi fosse sensibilmente superiore alle entrate – ha continuato la Pm – lo si evince da tantissime intercettazioni nel corso delle quali la Saguto rimprovera il figlio Elio che spende non meno di 100 euro al giorno e gli altri figli per un totale di circa 14 mila euro al mese. A partire dal 10 giugno il magistrato e il marito iniziano a mostrare segni di insofferenza. I conti sono in rosso. Silvana Saguto però parlando sia con sua mamma che con il figlio parla del fatto che dovrebbe arrivare qualcosa per sistemare questa situazione. Dopodiché in una conversazione la Saguto dice a Cappellano Seminara 'guarda che quei documenti non sono arrivati completamente. Siamo un poco persi'". Per il Pm non vi è alcun dubbio che quando i due parlano di 'documenti' si riferiscono a somme di denaro.
Quindici gli imputati del processo che si svolge a Caltanissetta. Sotto accusa, oltre a Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, ci sono il padre del magistrato, Vittorio Saguto, il marito Lorenzo Caramma e il figlio Emanuele, gli amministratori giudiziari Gaetano Cappellano Seminara, Walter Virga, Aulo Gigante e Nicola Santangelo, il colonnello della Dia Rosolino Nasca, i docenti universitari Roberto Di Maria e Carmelo Provenzano, la moglie e la collaboratrice di Provenzano, Maria Ingrao e Calogera Manta, l'ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, l'ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte.