La Corte d’Appello di Caltanissetta, II sezione, ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste due cognati nisseni Vincenzo Napolitano, 50 anni (difeso dall’avvocato Massimiliano Bellini) e Giacomo Mulè, 40 anni (difeso dall’avvocato Monia Giambarresi). I due erano accusati di simulazione di reato per aver finto, secondo l’accusa, la morte di un anziano suocero del primo e padre del secondo. Secondo l’accusa, uno di loro, Vincenzo Napolitano, si era falsamente autoaccusato della morte del suocero, e così l’altro, Giacomo Mulè, figlio dell’anziano lo aveva denunciato. Il tutto, sempre secondo la procura, per riscuotere l’assicurazione. Napolitano infatti aveva raccontato di aver perso il controllo dell’auto urtando la scala sulla quale si trovava il suocero che stava effettuando delle riparazioni. Il freno a mano, a detta sua non avrebbe funzionato. L’anziano, a seguito della caduta, era morto nei giorni successivi. La procura, dopo che l’assicurazione aveva segnalato l’anomalia dell’incidente, e una volta concluse le indagini denunciò i due per simulazione di reato. Per gli inquirenti infatti l’anziano sarebbe caduto dalla scala autonomamente. In primo grado i due erano stati condannati dal giudice monocratico a due anni e sei mesi. Oggi è arrivata l’assoluzione.