Pubblicato il: 02/02/2020 alle 11:01
Continua da cinque giorni la protesta degli operatori del centro governativo di Pian del Lago, anche di notte, al fine di salvare i contratti a 36 e 38 ore. Contratti che presto potrebbero trasformarsi in part time a 18 ore. Aggiunge, iacona Francesco, fino ad oggi abbiamo lottato per aperto, oggi pur di non fare guadagnare solo le coop ,preferiamo chihuso,così nessuno può lucrare. E sempre da cinque giorni uno dei lavoratori, Gaetano Crisafi, che in giornata si recherà a Roma insieme ad un collega, ha iniziato uno sciopero della fame. Questa la lettera che Crisafi, ha indirizzato ai suoi concittadini.
"Concittadini di Caltanissetta e provincia vi comunichiamo che per 20 anni abbiamo lavorato con professionalità, amore e impegno, giorno e notte, per offrire ai nostri ospiti un servizio qualificato che deve sempre cercare di essere il migliore possibile come i sette principi fondamentali della Croce Rossa, di cui sono volontario militare, che sono: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, universalità e unità. Purtroppo Caltanissetta è considerata l’ultima città d’Italia un po’ per demerito nostro, nel non sapere apprezzare quello che abbiamo e quello che siamo, e non riuscire ad essere uniti per combattere l’indifferenza. Da parte dello Stato e di chi ci governa ci sentiamo abbandonati. E’ lo scarto d’Italia. Questo messaggio arriva negativamente ai nostri figli. Riguardo al loro futuro vi chiediamo di unirvi a noi per difendere una delle poche e buone immagini rimaste a Caltanissetta: il centro di Pian del Lago è “il migliore in Italia e riconosciuto in Europa", affinché il nostro contratto di lavoro conquistato con meritocrazia non venga distrutto. Caltanissetta purtroppo oggi non offre nessuna alternativa lavorativa quindi sarebbe una grande perdita se tutto questo sacrificio non venisse apprezzato e riconosciuto. Per questa motivazione ci sentiamo in dovere pacificamente di manifestare con il sit-in continuativo con la speranza di vincere con il dialogo e diplomazia e soprattutto con l’aiuto di Dio. Dopo 5 giorni di mio sciopero della fame senza alcuna risposta, alcuni lavoratori ci recheremo a Roma per un sit-in al Viminale al Ministero dell’Interno. Mentre a rotazione i rimanenti dei lavoratori continueranno il sit in a Caltanissetta davanti la prefettura per garantire il servizio lavorativo. Io e il collega ci siamo presi gli ultimi giorni di ferie che non avevo preso neanche per andare in viaggio di nozze e li sto prendendo ora per difendere il nostro lavoro, e ne vado fiero. Speriamo che con l’aiuto di Dio questa ennesima e importante lotta sia di gratifica e di sprone per tutti noi, per lavorare sempre meglio, uniti nella consapevolezza che questo modo di fare ci porterà a raggiungere traguardi sempre più grandi e gratificanti, e che noi siamo da esempio come inizio per questa amata città per ricominciare a testa alta a rialzarci, andare avanti e farci rispettare da chi ci governa. Perché lo Stato siamo noi".