“Ci dissero che dovevamo uccidere i giornalisti per allontanare l’attenzione dalla Sicilia e creare dei casini al Centro Italia. Portare l’attenzione sui vecchi brigatisti. Ne parlava Matteo Messina Denaro”. Lo ha dichiarato questa mattina, rispondendo alle domande del sostituto procuratore generale Antonio Patti, nel corso del processo sulla Strage di Capaci, il collaboratore di giustizia Francesco Geraci, sentito come teste per riferire sulla cosiddetta “missione romana”, durante la quale si sarebbe dovuto uccidere, su ordine di Riina, Giovanni Falcone, nei primi mesi del '92, mentre questi era direttore degli Affari penali del Ministero. Geraci ha raccontato nel corso dell’udienza, che insieme a Giovanni Falcone fu ordinato di cercare e uccidere anche Pippo Baudo, Maurizio Costanzo e Michele Santoro. “Si parlava di mettere il tritolo in un bidone dell’immondizia o una macchina vicino al teatro dove si faceva il Maurizio Costanzo Show. Io e Sinacori siamo andati anche a fare un sopralluogo. Di armi – ha aggiunto – a Roma non ne ho viste. Le avevo viste invece a Mazzara Del Vallo quando le stavano preparando. C’erano dei kalashnikov che Matteo Messina Denaro e Enzo Sinacori provarono. C’erano delle pistole. Moltissime armi comunque.
Strage di Capaci, il pentito Geraci: “Dovevamo uccidere Costanzo, Santoro e Baudo”
Potrebbe piacerti anche
Seguonews
Lascia un commento
Lascia un commento
Ultime news
//
We influence 20 million users and is the number one business and technology news network on the planet
Sign Up for Our Newsletter
Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
[mc4wp_form id=”847″]