Pubblicato il: 16/02/2020 alle 17:45
La stagione concertistica “Concerti del Bellini 2019-2020” organizzata dall’Istituto superiore di studi musicali Vincenzo Bellini di Caltanissetta, dal 1973 punto di riferimento del centro Sicilia per la formazione musicale, e impaginata dal direttore Angelo Licalsi, si appresta ad ospitare al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta martedì 18 febbraio alle ore 19.30 (ingresso gratuito) l'oboista di fama internazionale Paolo Pollastri, dal 1990 primo Oboe solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, che insieme al soprano Martina Coppola (studentessa del Biennio accademico di 2° livello all'Istituto superiore di studi musicali Vincenzo Bellini di Caltanissetta) e a Diego Cannizzaro (docente in forze all'Istituto superiore di studi musicali Vincenzo Bellini) al clavicembalo e pianoforte, proporrà al pubblico di Caltanissetta “Giochi d'ancia”, un percorso musicale attraverso l’evoluzione dell’Oboe e gli strumenti appartenenti alla sua famiglia, dal Rinascimento ai giorni nostri.
Lunedì 17 febbraio alle ore 18.30 il M° Paolo Pollastri incontrerà il pubblico a Palazzo Moncada (nella Sala degli Oratori) per il consueto appuntamento con “Prima della Prima”.
Tutti gli strumenti musicali hanno avuto nel corso dei secoli una grande evoluzione, frutto di felici intuizioni di costruttori, per rispondere alle nuove esigenze della musica e degli artisti. Se l'evoluzione degli strumenti ad arco è quasi impercettibile, gli strumenti a fiato si sono notevolmente modificati nella scelta dei legni, nel numero di chiavi e nel progressivo innalzamento del diapason. Lo dimostra il fatto che violini, viole e violoncelli costruiti nel '700 presso le Scuole di Liuteria cremonesi e bresciane (dai famosi liutai Stradivari, Guarneri, Guadagnini, Amati) vengono tutt'ora utilizzati, con piccole modifiche, dai più rinomati solisti.
L'oboe nasce alla Corte del Re Sole, alla metà del XVII secolo, col nome di Haut-bois, cioè legno acuto. La volontà di far entrare a Corte uno strumento ad ancia doppia significava costruirne uno che avesse un suono più dolce rispetto alle bombarde e gli altri utilizzati nelle musiche che venivano eseguite all'aria aperta. Si univa poi una scelta di legni più pregiati, una tornitura più raffinata e due chiavi. Nel corso dei secoli e con tecniche costruttive sempre più evolute, aumenterà il numero dei fori, e conseguentemente quello delle chiavi, per aumentare l'estensione e soprattutto la precisione dell'intonazione.
«Con il programma “Giochi d'ancia” – dice il M° Paolo Pollastri – è mia intenzione illustrare l'evoluzione dell'oboe e della sua famiglia (che comprende musetta, oboe d'amore, oboe da caccia e corno inglese), raggruppandoli in quattro periodi – Barocco, Classicismo, Romanticismo ed epoca moderna- , analizzando anche le caratteristiche proprie in ogni Nazione».
La stagione concertistica “Concerti del Bellini 2019-2020” dell’Istituto superiore di studi musicali Vincenzo Bellini di Caltanissetta prosegue lunedì 2 marzo con il recita del flautista Mario Caroli.