"Silvana Saguto è una poveretta che non ha capito di essere diventata preda di un personaggio come l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, il quale ha grandi capacità ma le ha utilizzate per rubare. Per me il vero regista era lui". Lo ha detto Sergio Falcone, avvocato di parte civile delle aziende Padovani di Catania, nel corso del processo sul "Sistema Saguto" che si celebra a Caltanissetta. Il legale ha anche chiesto una provvisionale pari a 200 mila euro. "Le aziende di Padovani – ha spiegato – erano 12. Tutta l'attività degli amministratori era fare cassa, licenziare, svendere. Le attrezzature delle aziende a mio modo di vedere furono vendute in nero da Cappellano Seminara a prezzo di mercato sulla base delle sottovalutazioni fatte dall'ingegnere Lorenzo Caramma, marito di Silvana Saguto. Il sospetto è che vi fosse una differenza in nero che finiva nelle loro tasche. Beni che valevano molto di più furono letteralmente svenduti e per quattro o cinque aziende ci sono documenti che attestano la sproporzione tra la qualità e la quantità delle cose sequestrate e il prezzo ricavato ufficialmente".
"Chiediamo – ha concluso il legale – la condanna di Silvana Saguto, Lorenzo Caramma, e l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, il risarcimento del danno che sarà quantificato, ed una provvisionale di 200 mila euro".
“Sistema Saguto”, legale di parte civile: il vero regista è stato Cappellano Seminara
Lascia un commento
Lascia un commento