"Noi lottiamo per voi, non vanificate i nostri sacrifici…restate a casa". E' l'invito ai cittadini che arriva dai medici e dagli infermieri della Rianimazione dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta. Nel reparto guidato da Giancarlo Foresta è ricoverato già da qualche giorno un paziente di Licata risultato positivo al coronavirus. L'uomo, un 52enne è in condizioni gravi, per una brutta insufficienza respiratoria, ma stabili. I medici non lo lasciano solo un secondo e su di lui si sta facendo il possibile. Rianimatori in prima linea, in queste ore, così come i medici di Malattie Infettive, del pronto soccorso e della Medicina Interna. Pochi giorni fa, infatti, il direttore generale dell'Asp di Caltanissetta Alessandro Caltagirone ha pianificato il cosiddetto Pronto Socorso Infettivologico, inserito nella palazzina di Malattie Infettive, interamente dedicata alla cura del Coronavirus. Scelta pionieristica quella di dedicare un intero edificio alla cura del coronavirus che si sta rivelando particolarmente efficace. Qui attualmente sono ricoverate due persone risultate positive al coronavirus, il medico di Sciacca, una paziente di 48 anni, che è sempre in condizioni stabili e un giovane di 32 anni di San Cataldo le cui condizioni non destano particolari preoccupazioni. In queste ore si attende l'esito dei tamponi di altri tre ricoverati in malattie infettive, due persone di Caltanissetta e una di Aragona. Nottata tranquilla comunque per il Sant'Elia dove non sarebbero arrivati nuovi casi gravi di polmonite. La direzione generale continua a lavorare alla ricerca di nuove soluzioni per rendere gli ospedali, anche quelli minori, efficienti e pronti a nuove emergenze. Intanto l'invito alla popolazione rimane quello: "Restate a casa e insieme ce la faremo". Buone notizie arrivano dalla direzione sanitaria che ha già autorizzato, a firma del direttore sanitario Marcella Santino, la somministrazione del farmaco per l'artrite reumatoide già somministrato con successo in Cina e in Campania sui pazienti più gravi affetti da coronavirus. Il farmaco infatti, un potente antinfiammatorio, può essere iniettato solo nei casi più gravi e come da protocollo e solo su pazienti con determinati requisiti. Ma la buona notizia resta comunque che potrà utilizzarlo anche il Sant'Elia.