E' morto oggi pomeriggio in terapia un paziente nisseno di 76 anni. L'uomo, un ex ferroviere, era stato ricoverato giorni fa per una insufficienza respiratoria severa. Le sue condizioni sono apparse gravi fin da subito. Purtroppo nonostante i tentativi dei medici oggi pomeriggio è deceduto. E' il terzo paziente deceduto nell'arco di 24 ore. Questa mattina era morto un paziente nisseno di 73 anni affetto da gravi patologie (ma per quest'ultimo si attende l'esito del tampone) e ieri un autotrasportatore di Palma di Montechiaro di 52 anni. Attualmente sono 66 i pazienti positivi nella nostra provincia (di cui 19 ricoverati in Malattie Infettive, 2 in Terapia Intensiva e 45 in isolamento domiciliare), 7 i pazienti deceduti e 3 i guariti. Del totale dei positivi ricoverati in Malattie Infettive 8 sono nisseni, 1 di Marianopoli, 2 di Gela, 3 di San Cataldo, 2 di Serradifalco e 3 di Agrigento. Due persone sono ricoverate in terapia intensiva (1 paziente di Serradifalco e 1 di Gela). Dei 45 persone si trovano in isolamento domiciliare (con sintomi lievi o in assenza di sintomi) 24 sono di Caltanissetta, 3 di Gela, 2 di Niscemi, 1 di Riesi, 11 di San Cataldo, 4 di Serradifalco. Vi sono poi 5 pazienti (3 di Caltanissetta, 1 di Gela e 1 di Niscemi) ricoverati in altri presidi. Infine sono 3 le persone guarite (2 di Caltanissetta e 1 di San Cataldo). "Ai pazienti – ha sottolineato in serata il manager Alessandro Caltagirone somministriamo tutte le terapie di cui si parla tanto nei giornali compreso antimalarico, antiretrovirale (darunavir darunavir+cobicistat), tocilizumab, antibiotici, cortisonici, anticoagulanti e ovviamente nutrizione e ventilazione meccanica. Sappiamo che a livello mondiale i pazienti che vengono colpiti da questo maledetto virus e finiscono in terapia intensiva hanno un percorso segnato, che solo in pochi casi non si evolve con il decesso. Non ci sono terapie miracolose perché a quest'ora sarebbero state adottate da tutti. La cosa più importante è anticipare i tempi. Come avrete notato è da circa 10 gg che i pazienti trattati farmacologicamente in Malattie Infettive non vengono trasferiti in Terapia Intensiva. Questo ci rende molto fiduciosi. E' importante però che la gente non trascuri la sintomatologia (come avvenuto all'inizio). Infatti i pazienti giunti nella Terapia Intensiva del Sant'Elia hanno avuto pressoché un accesso diretto (sono arrivati con il 118 già in gravi condizioni)".