Nel giorno in cui i guariti dal coronavirus raggiungono quota 20mila e il bilancio supera drammaticamente i 15mila morti, l'Italia continua a guardare alla curva del contagio che resta stabile. I valori di nuovi contagi, malati e tamponi fatti più o meno è nella media dei giorni scorsi, pur con qualche naturale fluttuazione. Nelle ultime ventiquattr'ore sono morte 681 persone (ieri le vittime erano state 766), arrivando a un totale di decessi di 15.362. Anche i guariti restano sugli stessi livelli e raggiungono il totale di 20.996, per un aumento in 24 ore di 1238 unità (ieri erano guarite 1480 persone).
Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall'inizio dell'epidemia è 124.632 (4805 nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore, mentre ieri erano stati 4585). I tamponi fatti oggi sono stati 37.375, un numero più o meno stabile rispetto a ieri (38.617).
I dati del nuovo bollettino della Protezione Civile parlano di un aumento dei malati (ovvero le persone attualmente positive) pari a 2886 unità (negli ultimi tre giorni erano stati 2.937 mercoledì, 2.477 giovedì e 2339 ieri).
Si registra il primo calo di ricoveri in terapia intensiva dall'inizio dell'emergenza Covid-19. Sono 3.994 i malati di coronavirus ricoverati in terapia intensiva, 74 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.326 sono in Lombardia. Degli 88.274 malati complessivi, 29.010 sono poi ricoverati con sintomi – 269 in più rispetto a ieri – e 55.270 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
TUTTI I DATI
"Oggi per la prima volta abbiamo un dato molto importante. Il numero pazienti in terapia intensiva diminuisce di 74 ed è un notizia importante perché consente ai nostri ospedali di respirare. E' il primo valore negativo da quando abbiamo avviato la gestione dell'emergenza". Lo ha detto in conferenza stampa il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.
"Se guardiamo ai numeri, dal 27 marzo a oggi in 9 giorni si è passati da più di 120 accessi nelle terapie intensive ad un saldo negativo di 74 malati, che non sono più oggi nelle terapie intensive rispetto al numero di ieri. Anche il numero di deceduti si è ridotto dai 970 ai 680 attuali. Ma non abbiamo superato la fase critica. Il pericolo non è scampato, non abbiamo scampato proprio nulla". Lo ha detto in conferenza stampa il presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css) Franco Locatelli.
"Uno studio autorevole ha di fatto definito in almeno superiori a 30mila il numero delle vite che sono state salvate o delle morti evitate attraverso queste misure di contenimento", ha detto ancora Locatelli.