Pubblicato il: 06/10/2015 alle 08:17
Si è appena concluso un soggiorno – studio a Nizza per gli studenti del liceo linguistico del Ruggero Settimo.
Per un intero mese, 17 studenti delle III e IV delle sezioni A e B Linguistico hanno respirato l’aria di Nizza, la florida città del sud della Francia.
Hanno partecipato: Elisa Fiorino, Maria Laura Macaluso, Chiara Marcianò, Arcangelo Pernace, Marco Riggi, Gaia Tabbi', Valentina Stella, Michele Vitale, Francesca Cammararata, Michelle Carta, Giulia Cigna, Sofia Savoja, Karen Scalzo, Alessandra Arcarese, Gaia Ginevra, Roberta Macaluso e Alessia Spinelli.
Gli studenti sono stati accompagnati dalle professoresse Marie Antoinette Bonsangue, Anita Cirneco, Laura Giannavola e Carmen Piazza.
Il progetto, inserito nel PON C1 FSE 2007-2013 “Destination: Français”, prevedeva un soggiorno in famiglie del luogo e la partecipazione a un corso di formazione utile per migliorare le capacità linguistiche e ottenere una preparazione adeguata per sostenere l’esame Delf B2.
Non sono mancate le visite guidate ad Annecy, la casa di Renoir nel piccolo villaggio di Cagnes-sur-Mer, la casa di Picasso ad Antibes, Eze.
Per una conoscenza globale della cultura francese a Nizza non è mancata una visita al Museo Chagall, che dalla Bielorussia ha scelto la Francia come sua patria d’elezione, e al Mamac, il museo di arte contemporanea, con una puntatina ad Aix-en-Provence e Avignone. Infine, al confine con la Germania, Colmar e Strasburgo.
Uno sguardo più internazionale il viaggio lo ha avuto anche grazie alla visita della sede dell’ONU a Ginevra e al più frivolo Principato di Monaco. Tutto si è concluso con Parigi, la città dei Musei, delle Gallerie, dei grandi viali, frenetica e fascinosa, piena di bellezze straordinarie.
“Sicuramente, del mese trascorso in Francia gli alunni avranno molto da raccontare non solo dei magnifici luoghi visitati o della soddisfazione nel constatare il miglioramento della competenza linguistica e comunicativa ma anche e soprattutto delle avventure e grandi emozioni vissute – ha commentato la dirigente scolastica Irene Collerone -. Vivere un mese in un paese straniero, presso famiglie straniere, è una delle esperienze più forti e indimenticabili che si possano vivere nell'adolescenza. Sviluppare il senso dell’ adattamento per imparare a gestirsi in modo autonomo, abitare in una grande città, spostarsi con i mezzi pubblici, tram, TGV, aereo, evitare situazioni potenzialmente pericolose non è spesso facile. Ma imparare ad apprezzare ogni singolo istante e decifrare ogni singola emozione, provare soddisfazione nel sentire come meritata un’esperienza che è la ricompensa di un anno di studio intenso, o ancora fare nuove amicizie e condividere le giornate i propri compagni di viaggio, appaga come non mai e fa sentire cittadini attivi dell'Unione Europea”.