Oltrepassa i confini nazionali il libro “PENNA E TAVOLOZZA di Mamidi -Marcella Di Miceli.
Il libro di racconti, cartaceo ed E-book, pubblicato da pochi giorni dalla Booksprint edizioni, tradotto e venduto anche all’ estero, sta già riscuotendo successo e consensi.
La scrittrice ed artista Suterese, vive in un piccolo scrigno verde della città di Caltanissetta. La vegetazione, i fiori, la piccola fauna che la circonda, sono fonti di ispirazione di tutta la sua arte, unitamente ai bambini-ragazzi della scuola primaria Don Milani di Caltanissetta, dove insegna.
Marcella risponde così alle domande che le abbiamo posto:
Come nasce il titolo “PENNA E TAVOLOZZA”?
Nella mia mente, paesaggi e personaggi sono ben delineati. Sembrano esistere da sempre, ma hanno bisogno di una penna e di colori per renderli concreti sulla carta. Per renderli veri nell’ immaginario del lettore ho bisogno di questi “tram”, ma anche di un’ accurata lettura della psiche, della realtà lontana o vicina che sia. Ho bisogno di identificarmi, di emozionarmi con questi due mezzi assolutamente straordinari. Ecco perché “PENNA E TAVOLOZZA”.
Cosa cambierebbe, oggi, ai personaggi del suo libro?
Non cambierei nulla. Fanno parte di una vita semi virtuale con i loro lati positivi e negativi. Rispetto i miei personaggi come se fossero delle vere creature ed accetto le loro mille sfaccettature.
Perchè si è ispirata a principi e principesse?
Non certo perché mi affascina la monarchia. Sono orgogliosa e fiera della mia Repubblica. Principi e principesse, rappresentano desideri e sogni nascosti: per esempio, una semplice casa o un bella stanzetta che non si possiede. Non tutti abbiamo la fortuna di vivere in 100 mq.
Come vive questo momento?
Mi sembra di vivere una favola nelle mie “favole”. La casa editrice Booksprint ha, solo, aperto la porticina ad un usignolo spesso inascoltato e qualche volta represso. Un usignolo che ha voluto condividere i suoi mille colori con tutti i bambini. Un uccellino che ha dato le sue ali al libro “PENNA E TAVOLOZZA” per volare lontano portando paesaggi bellissimi e sogni a chi non ne ha. Amo i bambini e la loro innocenza. Sono ossigeno allo stato puro!
A quale dei suoi racconti si sente particolarmente legata?
A tutti, ma a due in particolare:
La“Regina Scrocchia”, la cui trama appare simile a quella che sta attraversando la nostra amata Italia. Terra generosa ed accogliente che ha sempre aiutato le altre nazioni in difficoltà, ma che in questo terribile momento che sta attraversando non sta ricevendo adeguato sostegno da parte dell’ Europa;
Il“ Mostro di Loch Ness” che vuole far percepire ai lettori l’ infinito amore ed abnegazione profuso dalle famiglie verso i propri cari in difficoltà.
“PENNA E TAVOLOZZA” è la sua prima pubblicazione?
Si, ma non l’ ultima. Ho da poco completato un secondo romanzo che interessa ed è già fuori dal cassetto.
Dove trova il tempo di scrivere?
Il tempo, per me, è una misura convenzionale come tante. Posso confermare che la pace della sera e le prime luci dell’ alba compongono la melodia dei miei scritti.
Il suo libro potrebbe essere letto nelle scuole?
Certamente. E’ stato valutato e giudicato utile per la scuola primaria e quella secondaria di 1° grado.
Penso, personalmente, che sia un libro da leggere da bambini, da rileggere e interiorizzare da ragazzi e da contemplare da adulti.
Cosa consiglia ad un bambino-ragazzo “svogliato?”
Non amo dare consigli, ma suggerirei di leggere sicuramente. Leggere per poi chiedere ai genitori e soprattutto alle maestre cosa vorrebbero fare dopo la lettura di un testo. Mi riferisco ai laboratori artistici delle scuole, a quelli scientifici, alla drammatizzazione alla creatività letteraria e tutto il resto.
E’ vero che ha scritto il libro in sette giorni?
Si, Verissimo. Mi metto sempre alla prova. Questa estate, per esempio, dovrò affrescare 4 rampe di scale della mia villa che rappresentano le 4 stagioni. Spero di riuscirci, covid permettendo.
Cosa si aspetta da questo libro?
Mi aspetto che possa raggiungere tantissimi bambini nel mondo, messo a dura prova. Vorrei solo farli felici e basta. “Se son rose fioriranno”. Ho saputo che lo stanno leggendo in tutte le lingue, in Italia ed all’ estero.
Vorrei che le ali del mio libro lo facessero volare più in alto possibile, ma questo dipenderà dai lettori che già da adesso ringrazio calorosamente per i consensi e l’ affetto dimostratomi.