C'è chi sostiene che le nuove generazioni siano svogliate e prive di qualsiasi interesse sociale. Invece non è così, i giovani di questi tempi hanno tanta voglia di partecipare, di sapere e di conoscere. Questa qurantena non ha frenato l’entusiasmo e la vivacità dei Giovani Democratici della provincia di Caltanissetta che, adattandosi al momento che tutti stiamo vivendo, hanno pomosso diverse iniziative online che sono risultate molto partecipate.
La prima iniziativa ha trattato temi di economia: i giovani Luca e Simone Cigna hanno saputo spiegare con enorme dimestichezza e lucidità analitica gli avvenimenti e le politiche messe in atto dall'Unione europea.
L'evento, moderato da Fausto Terrana, ha fatto registrate tante domande, tante curiosità e una marea di riflessioni.
Al secondo incontro ha preso parte l'onorevole Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia della Regione Sicilia, nonché grande difensore della legalità: quella essenziale, di sostanza, che si è sempre contraddistinta e contrapposta a quella di "facciata", buona sola ad “acquisire il potere per costruire carriere”.
La conferenza, dal titolo "Il virus Mafia" si è svolta online tramite la app di zoom ed è stata un vero e proprio successo per la grande chiarezza espositiva delle analisi dell' On. Fava miste alle domande del giovane segretario del Partito Democratico di Serradifalco Daniele Territo, che ha moderato l’evento.
La mafia si inserisce laddove vengono meno gli anticorpi che lo stato deve garantire. Nei luoghi e nei momenti in cui si vivono le disuguaglianze, nei territori dove prevale la miseria, dove mancano le scuole, la mafia trova terreno fertile per il successo. Nei momenti più difficili la mafia manifesta il suo estremo bisogno di consolidare il potere nei territori, tramite la ricerca costante della legittimazione popolare che serve a creare consenso utile a garantire legittimità alle sue azioni.
Ne è sorto un bel confronto, che ha analizzato anche la rilevanza della scuola nella lotta al fenomeno mafioso, perché un Paese che vive la scuola come una spesa e non come un investimento, fa un favore alle mafie poiché crea generazioni ricche di lacune culturali e vulnerabili alla criminalità o quantomeno alla cultura mafiosa.
Dall’incontro i GD hanno portato a casa un bagaglio ricco di riflessioni e di spunti sulle attività future. Perché in questa crisi sociale la Mafia trova tempo per progettare il da fare e risorse per agire rendendosi amica di chi, vittima di uno stato indifferente, si rivolge a lei con grande voluttà.