Pubblicato il: 09/05/2020 alle 20:24
L'imperativo è che si evitino assembramenti all'interno degli uffici e contatti ravvicinati tra le persone. È quanto sancito a chiare lettere dal provvedimento a firma del presidente del tribunale, Daniele Marraa, sull'onda, peraltro, del linee guida tracciate dal presidente della corte d'Appello e dal procuratore generale.
Niente raggruppamenti e contatti sia nelle aule di udienza che nei corridoi, tenendo presente l'elevato numero di procedimenti penali e civili pendenti. E, secondo lo stesso presidente Marraa «l'obiettivo può essere raggiunto solo con una riduzione numerica dei processi da trattare e con la trattazione scaglionata su orari o fasce orarie diverse».
E sono state stabilite le regole dal 12 maggio fino al 31 luglio prossimo, settore per settore. Per quanto riguarda il penale, intanto, le udienze verranno celebrate a porte chiuse e l'ingresso, consentito alle sole parti processuali, sarà permesso a coloro che indosseranno mascherina e guanti monouso. I detenuti dovranno partecipare, possibilmente, in videoconferenza o da remoto.
Per quanto riguarda le udienze del monocratico verranno trattati non oltre 10 processi, mentre saranno 5 per il collegiale. Avranno priorità quelli con imputati detenuti, o che si prescrivono entro un anno dalla data dell'udienza, quelli in fase di discussione e quelli che non richiedono l'escussione di testi. Tutti gli altri che non potranno essere trattati, verranno rinviati a dopo il 30 giugno.
Corte d'Assise e Misure di prevenzione tratteranno tutti i processi ma sempre scaglionati, così come il Riesame ma sempre con le stesse modalità per il distanziamento minimo. Per quanto riguarda sezione gip e gup – fermo restando le modalità base per l'emergenza sanitaria – saranno celebrati i procedimenti in cui almeno un imputato sia sottoposto a misura cautelare. E, sempre secondo un regolamentazione oraria, non si andrà oltre i 6 processi, con priorità per quelli con detenuti, i denibili perché v'è già un accordo tra le parti e incidenti di esecuzione che possano sortire la scarcerazione del condannato entro il 31 dicembre prossimo.(Vincenzo Falci, Gds)