Pubblicato il: 27/05/2020 alle 17:52
Nella quotidianità un normale impiegato di provincia, una volta fuori dal lavoro un vero e proprio orco che non si faceva scrupoli a consumare rapporti sessuali con minori sfruttando il rapporto di sudditanza che riusciva a instaurare con loro. Quello che si direbbe un insospettabile. Mai nessun problema con la giustizia, un lavoro normale. Insomma un uomo come tanti. Almeno in pubblico. Una volta da solo però a prevalere era il lato perverso e a farne le spese sono stati una decina di ragazzini in tutto. Almeno questo secondo la ricostruzione degli investigatori. E' un impiegato di Sommatino il 53enne arrestato dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, diretta da Marzia Giustolisi, per i reati di violenza sessuale, pornografia minorile e adescamento di minorenni, finito in carcere al termine di una indagine avviata l’estate scorsa dalla Squadra Mobile. L'uomo sarebbe anche sposato e condurrebbe una vita normale. Tutto è scaturito dalla denuncia di una mamma di un minorenne che ad agosto si era presentata presso la sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato presso la Procura nissena. Il cinquantatreenne dopo aver adescato il minore, appena sedicenne, lo aveva indotto, a subire e compiere atti sessuali abusando delle condizioni d’inferiorità psichica del giovane. Della sua passione per i minorenni il 53enne ne aveva parlato ad altri uomini con i quali intratteneva rapporti sessuali. Prima adescava i ragazzini parlando dei loro interessi o dei loro hobbies, per arrivare poi a sollecitare alcune loro curiosità sessuali e a entrare così più in intimità con loro. Dopo uo scambio di messaggi, lusinghe e foto a sfondo sessuale tramite messenger o whatsapp, il 53enne aumentava il pressing delle avances, fino a proporre loro incontri di persona per compiere atti sessuali. Lo schema era il seguente: l’indagato individuava un minore, provava a carpirne la fiducia riempiendo la sua quotidianità di attenzioni e lusinghe, fino a spingerlo a inviargli foto a sfondo sessuale. Quando riusciva nel suo intento, consumava atti sessuali, solitamente presso sua abitazione o all’interno della sua autovettura o attraverso videochiamate. Abitudini perverse che si sono ripetute quasi ogni giorno. I minori venivano invitati a casa dall’uomo che mostrava loro la sua collezione di modellismo, oppure semplicemente gli attirava con la scusa di giocare ai videogiochi, consumare alcool o a fumare. Alle volte li attirava anche solo proponendo loro un giro in auto. Ovviamente l’uomo chiedeva ai minori di non rivelare ad altri il contenuto delle loro chat e delle loro conversazioni nonché il fatto che scambiassero foto di parti intime. Ieri mattina gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito numerose perquisizioni a carico di soggetti vicini all’arrestato per la ricerca di materiale pedopornografico, sequestrando cellulari e personal computer che sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.