Pubblicato il: 17/06/2020 alle 19:48
Prevista per settembre la sentenza del processo sul cosiddetto Sistema Saguto. Ad annunciarlo questa mattina, nel corso dell’udienza in aula bunker, il presidente Andrea Catalano. Intanto continua l’arringa difensiva dell’avvocato Ninni Reina, legale di fiducia di Silvana Saguto, l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, imputata insieme ad altri 14 con l’accusa di aver messo in piedi un presunto sistema basato sul continuo scambio di favori e la gestione privatistica dei beni sequestrati alla mafia. Tra le accuse mosse a Silvana Saguto quella di aver preso 20 mila euro, la sera del 30 giugno del 2015, dall’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara. Quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe consegnato i soldi, nascosti all’interno di un trolley, direttamente a casa dell’ex giudice. Ma secondo quanto sostenuto dall’avvocato Ninni Reina parte dei soldi che avrebbero avuto a disposizione Silvana Saguto e il marito Lorenzo Caramma gli sarebbero stati prestati dal padre, Vittorio Saguto. «Dal primo luglio al 9 luglio 2015 – ha detto Reina – sono stati versati in banca dalla famiglia Saguto 8 mila euro che per l’accusa costituirebbe una parte di quei 20mila euro consegnati la sera del 30 giugno. Da alcune intercettazioni tra la Saguto e il figlio Emanuele emerge che quando avevano bisogno di soldi li chiedevano al nonno». La prossima udienza è stata fissata per il 24 giugno.