Pubblicato il: 19/06/2020 alle 20:35
Lo aveva promesso ad aprile, quando aveva avuto la conferma di essere guarito dal Covid 19. "Non appena tutta questa storia sarà finita mi tatuerò la Sicilia sul corpo". E il signor Ettore Consonni, 61enne di Bergamo, è stato di parola. Ora mostra fiero il tatuaggio della Trinacria impresso sulla sua pelle coi nomi dei cinque nipoti, dei tre figli, dei rispettivi compagni e della moglie.
A marzo. Consonni sta male, ma la situazione sanitaria è difficile. Non ci sono posti in Lombardia. Così dopo essere stato intubato nell’ospedale di Seriate, nel Bergamasco, viene portato all’Ospedale Civico di Palermo a bordo di un aereo militare. Quando torna cosciente, dopo il coma farmacologico, è trascorso quasi un mese. Lui, ex magazziniere ed ora preparatore dei portieri dell’Azzano FG, con la Promozione saltata per il lockdown come tutto il resto del calcio, scopre di trovarsi in Sicilia. “In Rianimazione sentivo l’accento siciliano, ma pensavo a qualche medico emigrato”, aveva raccontato. “Quando mi dicevano che mi trovavo a Palermo credevo scherzassero…”.