Pubblicato il: 24/06/2020 alle 19:07
Impegnato nell’antiracket napoletano, il noto imprenditore partenopeo Gianpiero Falco, aveva contatti continui con l’imprenditore condannato per mafia Francesco Scirocco, mentre quest’ultimo si trovava in regime di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Secondo la ricostruzione della Dia di Caltanissetta Scirocco sarebbe stato
una sorta di socio occulto del consorzio Virgilio che si occupa dei lavori di ampliamento del Palazzo di Giustizia. Era stato il consorzio Coroim ad aggiudicarsi quei lavori nell’agosto del 2012 e prima di fallire aveva stipulato un contratto di affitto di ramo di azienda trasferendo tre appalti, tra cui quello del palazzo di giustizia, alla Virgilio. Falco, presidente del consorzio aveva rapporti continui con Scirocco, il quale sta scontando una pena residuale in carcere per una imputazione di 110-416 bis in seguito a una sentenza del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Per prendere decisioni in merito alla governance e alla gestione della Virgilio, sulla effettuazione dei lavori dell’appalto del palazzo di giustizia, Falco riceveva direttive e consigli dallo Scirocco. Contatti quasi continui a telefono ma anche di persona visto che Falco andava a trovare l'imprenditore fino a Gioiosa Marea e in una occasione incontrò Scirocco a Roma. Un iter, quello per i lavori di ampliamento del palazzo di giustizia, iniziato una decina di anni fa e che non si sa se e quando avrà una conclusione. Anomalia che era stata denunciata anche dalla presidente della Corte D'Appello Maria Grazia Vagliasindi. Un progetto del quale da anni rimane solo un anonimo scheletro e un ponteggio.(ANSA).