Pubblicato il: 24/06/2020 alle 21:18
L’inceppamento della pistola dopo un colpo sparato ai vicini aveva evitato la tragedia. Ma non l’accusa di tentato omicidio a Calogero Falcone, 64 anni, di Milena, che per quel gesto sconsiderato è stato condannato dal gup David Salvucci a 5 anni. Il giudice ha concesso a Falcone l’attenuante legata all’offerta di risarcimento danni, visto che il sessantaquattrenne (difeso dall’avvocato Giuseppe Dacquì) ha presentato una proposta di indennizzo, 12mila euro alla famiglia del vicino di casa – Salvatore Mugavero – costituito parte civile con l’avvocato Maria Vizzini. Cifra che il gup ha considerato congrua.
Un dramma di vicinato quello che risale al 2 marzo di un anno fa, legato alla vendita di alcuni attrezzi agricoli di proprietà di Falcone e che la moglie di questi aveva venduto ai Mugavero. Solo che l’imputato non aveva alcuna intenzione di venderli, stando a quanto ricostruito dai carabinieri dopo l’accaduto. Sempre secondo la ricostruzione degli investigatori, infatti, gli attrezzi erano in uso alla moglie di Falcone, ma questi voleva tenerli per sé e allora aveva dato in escandescenze dopo aver saputo della vendita. L’uomo aveva quindi impugnato una pistola semiautomatica che aveva in casa, facendo fuoco contro i vicini, ma l’arma, dopo il primo colpo, aveva fatto
cilecca. I vicini, secondo la ricostruzione dei carabinieri, avevano poi fatto irruzione in casa di Falcone e ne era nata una scazzottata.
Il pm Massimo Trifirò aveva chiesto la condanna a 8 anni e 4 mesi; condanna sollecitata anche dalla legale di parte civile di Mugavero, l’avvocato Maria Vizzini, mentre l’avvocato difensore Giuseppe Dacquì aveva chiesto la derubricazione dell’accusa di tentato omicidio in quella di lesioni e la concessione dell’attenuante dell’offerta di
risarcimento danni. (Vincenzo Pane, La Sicilia)