Pubblicato il: 29/06/2020 alle 11:50
Da marzo chiusi i servizi rivolti agli alunni con disabilità nelle scuole. “Ragazzi a casa”, chiarisce Vincenzo Capomolla, delegato di SGB Sindacato Generale di Base “così come anche gli operatori. Eppure l’emergenza covid prevedeva la rimodulazione, non la chiusura dei servizi. Ed anche ora che la fase 1 è passata da un pezzo e tutto è riaperto, nessun servizio”.
Gli operatori del settore, dipendenti della ditta che ha in appalto la gestione del servizio, anche questo esternalizzato, da marzo sono a casa senza lavoro e senza stipendio. “Per loro un contratto assurdo, che li lascia senza lavoro e stipendio nei mesi estivi, durante le feste, per ogni giorno in cui lo studente è assente per qualsiasi motivo. Ripetiamo, stiamo parlando delle nostre scuole, del diritto costituzionale all’istruzione e dei nostri ragazzi, soprattutto di quelli che necessitano di maggiore attenzione, di servizi e soldi pubblici gestiti con appalti esterni, di personale professionalizzato ma costretto in queste condizioni. Ora basta”.
Su tutto questo, un mese fa SGB, lavoratori e famiglie già in una prima protesta: “Abbiamo fatto presente la necessità di dare continuità e dignità al servizio ed al lavoro, l’urgenza della situazione ed il rischio occupazionale, concreto ed immediato. Abbiamo preso atto dell’impegno della ex Provincia, ma a distanza di un mese dobbiamo registrare come quell’impegno sia rimasto sulla carta”.
“Per questo domani siamo di nuovo in piazza reclamando soluzioni, con nuova richiesta d’incontro al commissario straordinario, Duilio Alongi” continua il rappresentante SGB.
“Un sistema di gestione costoso, di cui solo le briciole arrivano ai lavoratori e che fa evidentemente acqua”, conclude.
“Crediamo sia il momento di riportalo nella competenza diretta dell’ente pubblico, garantendo i servizi ai cittadini, il diritto all’istruzione ed alla scuola, dignità contrattuale ed i livelli occupazionali in atto. Una situazione grave, urgente ed ancora senza risposte. Di certo, noi non molliamo”.
Martedì appuntamento davanti alla Prefettura a partire dalle ore 10. Venerdì la protesta si sposterà a Palermo, davanti all’assessorato regionale.